Verso il dispiegamento di armi nucleari antisatellite nello spazio?

(di Valentina Chabert)
05/03/24

Nelle scorse settimane, il deputato repubblicano dell’Ohio e Presidente della House Intelligence Committee Michael R. Turner ha urgentemente informato il Congresso e, in un secondo momento, gli alleati Europei, di una imminente minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti proveniente dalla Federazione Russa.1 L’allarme coinvolgerebbe lo sviluppo di una nuova arma nucleare spaziale russa intesa a minacciare la fitta rete di satelliti civili, militari e di intelligence statunitensi posizionati nell’orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit, LEO), ovvero quella fascia orbitale compresa tra i 300 e i 1000 km.

Sebbene un eventuale dispiegamento non sembri imminente, un’arma di questo tipo – se impiegata – avrebbe un notevole potenziale distruttivo per le comunicazioni civili, le tecnologie di sorveglianza dallo spazio e le operazioni militari di comando e controllo tanto degli USA quanto dei suoi alleati. Uno scenario esacerbato dalla momentanea incapacità di Washington di contrastare un simile ordigno e preservare la propria infrastruttura satellitare.2

A due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, l’ombra del nucleare nello spazio extra-atmosferico si ripresenta dopo una delle finestre di maggiore tensione del conflitto nel marzo 2022, quando il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere disposto ad impiegare l’arma atomica se messo in condizione di difendere la sicurezza nazionale della Russia. In tale occasione, alcuni analisti hanno avanzato la possibilità che possano essere proprio le orbite terrestri uno dei teatri plausibili in cui potrebbe eventualmente avvenire la detonazione di un ordigno nucleare, con conseguenze limitate in termini di perdite di vite umane, ma disastrose per via dell’affollamento di tale fascia orbitale.3 È infatti proprio a quelle altitudini che sono collocati anche i satelliti dell’azienda privata statunitense Starlink in mano al gigacapitalista Elon Musk, divenuti indispensabili alle comunicazioni del fronte ucraino dopo l’invio di stazioni di terra per contrastare gli attacchi russi ai sistemi di comunicazione via cavo, facili obiettivi militari attraverso cui passa il 90% della comunicazione. Al contempo, nel caso in cui si manifestasse lo scenario descritto, l’impulso elettromagnetico scatenato dalla detonazione nucleare causerebbe altresì un’interruzione istantanea di tutti i segnali radio.

Il lancio di ordigni nucleari nello spazio non è una prerogativa del ventunesimo secolo, poiché già nei primi anni della Guerra Fredda entrambe le superpotenze hanno condotto esperimenti in orbita di questo tipo.4 É il caso di Starfish Prime, un test nucleare che ha visto impiegati la Commissione per l’Energia Atomica e l’Agenzia Militare per la Difesa Atomica degli Stati Uniti il 9 luglio 1962, all’interno della più ampia Operazione Fishbowl.5 Secondo i report dell’Intelligence Britannica pubblicati dalla BBC dopo essere stati desegretati quasi un cinquantennio dopo,6 l’esplosione nucleare a 400 chilometri di distanza dall’Oceano Pacifico (pari a 1,4 megatoni in confronto ai 15 chilotoni della bomba sganciata su Hiroshima) ha avuto ripercussioni fino alle Hawaii, situate ad oltre mille chilometri di distanza, causando l’interruzione delle forniture di elettricità. Allo stesso tempo, il test statunitense è stato ritenuto responsabile della messa fuori uso di Ariel 1, il primo satellite artificiale del Regno Unito lanciato in orbita nello stesso anno.

Dal canto suo, nello stesso arco temporale l’Unione Sovietica effettuò oltre 31 esperimenti nucleari nello spazio fino all’esplosione della cosiddetta Bomba Zar da 50 megatoni nel 1961, detonata a 4.000 metri sopra il Circolo Polare Artico. Con la progressiva distensione delle relazioni tra i due poli ideologici e il successo delle negoziazioni in ambito di disarmo nucleare, dagli anni Settanta non si sono più verificati simili esperimenti nello spazio, anche in virtù dell’entrata in vigore, nel 1967, del Trattato sui Principi che Governano le Attività degli Stati in Materia di Esplorazione ed Utilizzazione dello Spazio Extra-atmosferico, compresa la Luna e gli altri Corpi Celesti - meglio noto come Outer Space Treaty (OST).7

Ai sensi del trattato, è vietato qualsiasi dispiegamento di armi nucleari nonché qualsiasi altro tipo di arma di distruzione di massa nello spazio, con l’obiettivo più ampio del libero accesso, uso ed esplorazione dello spazio a soli scopi pacifici. Ciononostante, l’eventuale detonazione di un’arma nucleare nell’orbita bassa della Terra nella cornice del conflitto russo-ucraino aprirebbe a nuovi scenari anche dal punto di vista giuridico, in quanto si caratterizzerebbe come atto offensivo e di deterrenza senza tuttavia essere diretto verso una nazione specifica in conformità al divieto di rivendicazioni di sovranità delle orbite, dello spazio extra-atmosferico e dei corpi celesti da parte dei singoli Stati.

Su questa linea, se a livello operativo i belligeranti hanno fatto ricorso alla tecnologia spaziale e ai sistemi di comunicazione satellitare di Starlink solo a seguito dello scoppio della guerra, non sono mancate azioni di deterrenza nello spazio e attacchi cibernetici ai sistemi satellitari occidentali da parte della Federazione Russa già sul finire del 2021. Nel mese di novembre, il Ministero della Difesa russo ha effettuato un lancio missilistico volto ad abbattere un satellite fuori uso di epoca sovietica, il Kosmos 1408, sollevando forti proteste internazionali per via del sollevamento di una nube di detriti nell’orbita bassa della Terra.8

La distruzione del Kosmos 1408, inequivocabilmente interpretata come atto di dissuasione militare, ha messo in allerta tutto il sistema di sicurezza e il dipartimento tecnico di Starlink, che per mesi ha dovuto effettuare continue manovre al fine di evitare una possibile collisione dei satelliti con i detriti spaziali. La Federazione Russa, già intenzionata a vietare i satelliti di Elon Musk per questioni di sicurezza nazionale su tutto il proprio territorio,9 si è poi dovuta difendere dalle accuse internazionali secondo cui i rottami del Kosmos 1408 abbiano messo in grave pericolo la Stazione Spaziale Internazionale, ai cui astronauti è stato prontamente richiesto di effettuare le procedure di emergenza rifugiandosi nelle astronavi Sojuz e Crew Dragon in partenza per la Terra nel caso in cui si fosse verificato l’impatto.10

Se prima del conflitto in Ucraina le superpotenze si limitavano a colpire i satelliti rivali attraverso attacchi cibernetici, segnali elettromagnetici di disturbo (il cosiddetto jamming) e interferenze,11 la sempre più complessa rete di satelliti nelle orbite basse e l’inefficacia delle operazioni cibernetiche sembrano spingere nella direzione di una disabilitazione o addirittura di un completo abbattimento dei satelliti stessi, con conseguenze straordinariamente pericolose anche per i rapporti di forza che intercorrono tra le compagnie private che si inseriscono nel settore e i governi nazionali che possiedono satelliti in orbita per scopi militari.12

Ne fornisce un chiaro esempio anche il progresso delle capacità non cinetiche della Cina e le sue potenziali abilità acquisite nel campo del disturbo delle comunicazioni satellitari, divenute una delle principali priorità di Pechino tanto da destinare ingenti risorse alla creazione di un laser aereo che potrebbe verosimilmente essere impiegato contro satelliti antagonisti.13

Le tendenze descritte di una eventuale militarizzazione dello spazio si verificano in un contesto di vuoto in termini di diritto internazionale, poiché il quadro giuridico applicabile alle attività spaziali difficilmente si adatta ai rapidi sviluppi tecnologici, ai progressi nella commercializzazione dello spazio e all’emergere di una più ampia serie di attori privati che pongono nuove sfide alla concezione tradizionale dello spazio come dominio esclusivo dell’azione governativa. Soprattutto per quanto riguarda il campo della sicurezza e della difesa, mentre il dispiegamento di armi nucleari nello spazio è espressamente vietato dai trattati internazionali di diritto spaziale, non viene fatto alcun riferimento ad altre armi e all'interferenza con le risorse spaziali dei Paesi avversari, né al divieto di missili ASAT (AntiSATellite, ndr) basati a terra.14

1 GOP warning of 'national security threat' is about Russia wanting nuclear weapon in space: Sources, ABC News, 14 febbraio 2024. Disponibile al link: https://abcnews.go.com/Politics/white-house-plans-brief-lawmakers-house-chairman-warns/story?id=107232293.

2 Russia’s Advances on Space-Based Nuclear Weapon Draw U.S. Concerns, The New York Times, 14 febbraio 2024. Disponibile al link: https://www.nytimes.com/2024/02/14/us/politics/intelligence-russia-nuclear.html.

3 Marcello Spagnulo, La prossima bomba nucleare potrebbe esplodere nello spazio. In: Limes 9/22, L’ombra della bomba, pp. 45-50.

4 Valentina Chabert, La guerra in Ucraina si combatte anche nelle orbite spaziali, Opinio Juris – Law and Politics Review, vol. 1, 2023.

5 US Department of State, Office of the Historian. Memorandum of the President’s Decisions, 20 giugno 1962. Foreign Relations of the United States, 1961–1963, Volumes VII, VIII, IX, Arms Control; National Security Policy.

6 BBC, The Cold War nuke that fried satellites, settembre 2015. Disponibile al link: https://www.bbc.com/future/article/20150910-the-nuke-that-fried-satellites-with-terrifying-results.

7 UNOOSA, Treaty on Principles Governing the Activities of States in the Exploration and Use of Outer Space, including the Moon and Other Celestial Bodies, 1967.

8 NASA, Russia tests anti-satellite missile, debris disrupts International Space Station, 15 novembre 2012. Disponibile al link: https://www.nasaspaceflight.com/2021/11/russia-anti-satellite-missile-debris/.

9 K.A. Bingen, K. Johnson, Z.M. Smith, Russia Threatens to Target Commercial Satellites, Center for Strategic & International Studies, 2022.

10 Marcello Spagnulo, L’invisibile battaglia spaziale nella guerra d’Ucraina. In: Limes 7/2022, La guerra Grande, pp. 221-226.

11 Viasat, KA-SAT Network cyber attack overview. Disponibile al link: https://news.viasat.com/blog/corporate/ka-sat-network-cyber-attack-overview.

12 Valentina Chabert, The outer space dimension of the Ukraine conflict, Columbia Journal of International Affairs, vol. 75, no. 2, pp. 145-156.

13 Stephen Chen, Chinese military scientists claim to have achieved a ‘huge breakthrough’ on laser weapon technology, South China Morning Post, agosto 2023.

14 Von Der Dunk F.G., Advanced Introduction To Space Law, Edward Elgar Publishing, 2020.