Aria di guerra in Libia. L’esercito di Haftar e le milizie tripoline sarebbero alla resa dei conti. La strada per Ras Jedir, al confine con la Tunisia, è da giorni una lunga coda di veicoli in fuga. Auto troppo vecchie o troppo nuove sono lo specchio di una società oramai divisa tra troppo poveri e troppo ricchi.
La vita in Libia è da anni caratterizzata dall’anarchia: blackouts, strade malmesse e pericolose, mancanza d’acqua, denaro contante a singhiozzo, prezzi alle stelle.
Mentre fonti vicine al “governo di accordo nazionale” libico si sono affrettate a negare l’ultimo attentato al premier Fayez al Sarraj, altre riportano che sarebbe scampato alla morte per un soffio. Appena giunto lunedì in aeroporto a Tripoli sarebbe stato attaccato da uno dei capi miliziani di Rada (milizia schierata fino a ieri dalla sua parte) che, dopo averlo accusato di essere un “figlio di p…... agente del Qatar”, avrebbe aperto il fuoco con la propria arma. Solo la prontezza della scorta avrebbe evitato il peggio.
La preoccupazione nel tumultuoso quadro della situazione a questo punto è: “figlio di p…... agente del Qatar”??? Ma - almeno lui - non doveva essere il nostro...?!
Foto: Presidenza del Consiglio dei Ministri