Iniziata offensiva per liberare Fallujah dall'ISIS

14/07/15

Undici anni dopo quella che è stata considerata come la più feroce operazione militare che ha coinvolto gli americani dai tempi della guerra del Vietnam, le forze irachene leali al governo di Baghdad poche ore fa hanno iniziato l’offensiva per riprendere la città musulmana sunnita di Fallujah, da 18 mesi in mano ai miliziani dell’Isis.

Quando gli americani catturarono Fallujah, nell'aprile del 2004, la città era sotto il controllo di al-Qaida, ritenuto il precursore dello Stato Islamico. Questa volta, però, gli americani non avranno un ruolo principale nell’attacco, che sarà portato dalle milizie sciite addestrate dagli USA. Per ironia della sorte, molti di loro, nel 2004, si batterono proprio contro le forze americane durante l'occupazione statunitense dell’Iraq.

Secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa iracheno, le truppe lealiste hanno circondato la città. Non sarà di certo una passeggiata e questo lo sanno principalmente gli americani. Nel 2004, i marine impiegarono sei mesi per conquistare la città in due assalti diversi. Quella che passò alla storia come la Seconda Battaglia di Falluja, si concluse nel dicembre del 2004. Gli americani persero 100 soldati, mentre la città fu quasi rasa al suolo da migliaia di colpi di artiglieria pesante e centinaia di missili. I ribelli persero 1500 uomini.

Proprio ieri, in una dichiarazione resa alla televisione di Stato, gli iracheni hanno confermato l’attacco dopo “sei settimane di bombardamenti”. Lo Stato islamico, nel medesimo periodo, ha contrattaccato le postazioni dell’esercito regolare con cinque autobombe e compiendo piccole schermaglie.

Fallujah, fin dall'inizio dell'occupazione americana, è stata il cuore della rivolta sunnita, prima contro l'occupazione americana e poi contro il governo a guida sciita di Baghdad. Le tribù sunnite della provincia di al Anbar sono state le prime a resistere all'occupazione americana.

Abu Musab al Zarqawi, l'estremista (deceduto) che ha fondato al-Qaida in Iraq, aveva già sviluppato una fitta rete di approvvigionamento e riuscì nel suo intento: trasfomare Fallujah in una trappola mortale per i contractor della Blackwater e per le forze regolari.

Fallujah è sotto controllo dello Stato islamico dal gennaio del 2014. L'attacco, secondo il governo iracheno, sarà condotto dalle milizie sciite sotto la supervisione del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane.

Storicamente, gli sciiti sono ostili nei confronti dei musulmani americani e dei sunniti: ciò potrebbe paventare possibili ritorsioni settarie e la fine dei delicati rapporti tra il governo sciita di Baghdad e le tribù sunnite che dominano le vaste aree dell'Iraq attualmente sotto il controllo dello Stato Islamico.

Secondo il governo centrale, all'attacco parteciperanno i miliziani tribali sunniti ed i poliziotti di Anbar. Questa forza si unirà ai cinquemila tribali sunniti addestrati dal governo, anche se questo numero potrebbe non essere realistico. L'artiglieria pesante, infine, opera a nord di Fallujah.

La difesa della città può contare sulla simpatia di migliaia di sunniti ed una guarnigione fissa di almeno diecimila uomini dell’Isis.

Il Pentagono aveva aspramente criticato quest’offensiva, sostenendo invece, la riconquista di Ramadi, persa lo scorso maggio e scarsamente difesa dai fondamentalisti. Il governo iracheno, tuttavia, ha deciso di spostare le proprie forze nella riconquista di Fallujah, che dista appena 40 miglia dalla capitale.

Franco Iacch

(nella foto un M1A1 Abrams dei Marine durante l'assedio del 2004 - fonte US DoD)