“Soldati del 56° del 57° Rescue Squadron dell'Air Force, saranno trasferiti dall'Inghilterrra all’Italia, in modo da essere prossimi ai potenziali focolai di crisi in Europa dell'Est ed in Africa”.
E' quanto si legge in un comunicato a firma dell'U.S. Air Forces in Europe - Air Forces Africa.
"Il trasferimento dei reparti li pone in una posizione strategica per rispondere alle crisi in Africa, Europa e nel sud-ovest asiatico".
Ad Aviano dovrebbero arrivare 350 soldati e cinque elicotteri HH-60 Pave Hawk. La loro tipologia di missione è la ricerca e soccorso o C-Sar in territori ostili e non Aviano, sede del 31° Fighter Wing con una dozzina di F-16, non ospita abitualmente elicotteri.
All'inizio dell'anno, il Pentagono ha anche annunciato il trasferimento del 606° Air Control Squadron di Spangdahlem, dalla Germania ad Aviano.
Non solo Aviano
Nel 2014 i “Pararescueman” o PJ del 56° Rescue Squadron sono già stati schierati a Trapani, presso il 37° Stormo dell’AMI. Furono rischierati per sei mesi, nell’ambito di quella che venne definita come “normale turnazione”. La Sicilia, per la sua conformazione, presenta numerose zone disabitate e non, con tipologie e contesti diversi (pianure, montagne, dirupi, bunker della seconda guerra mondiale, ecomostri). I contingenti della Nato, così come avvenuto in passato, si esercitano in tutta l’isola periodicamente. Il contingente schierato lo scorso anno a Trapani era dotato di elicotteri MH-60G Pave Hawk (dove Pave sta per Precision Avionics Vectoring Equipment), utilizzati per operazioni speciali per missioni su terra e mare. Si tratta di una variante altamente modificata dell’ UH-60A Black Hawk, con una maggiore capacità in range, navigazione, comunicazioni e i sistemi difensivi.
Considerando la posizione, appare altamente probabile che nelle prossime settimane una forza di intervento rapido potrebbe anche essere dislocata a Trapani.
(foto: US DoD)