Siria: Mosca "potrebbero verificarsi incidenti non intenzionali". 5 navi da guerra russe al largo delle coste siriane

(di Franco Iacch)
14/09/15

“Potrebbero verificarsi incidenti non intenzionali se le forze armate della Coalizione non dovessero iniziare a collaborare con la Siria”. Il monito è stato lanciato poche ore fa dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, commentando la “nuova questione siriana”.

Come è ormai noto, gli Stati Uniti stanno conducendo una campagna aerea contro obiettivi dello Stato islamico, mentre i russi continuare ad inviare truppe ed attrezzature per aiutare Assad. Le due nazioni più potenti del mondo, impegnate nello stesso (ristretto) spazio di battaglia, sono ai margini di una guerra civile, senza aver instaurato un contatto per prevenire qualsiasi tipo di conflittualità in combattimento. Sarebbe opportuno rilevare che il coordinamento della campagna aerea alleata non tiene assolutamente conto del governo di Damasco (in effetti opera senza aver mai richiesto tale permesso), anche se in passato imminenti azioni militari sono state comunicate al rappresentante siriano alle Nazioni Unite. Quest’ultimo ha poi avvertito Damasco sulle operazioni. Proprio l’assenza di comunicazione tra russi ed americani è ad ogni modo preoccupante e non può essere presa alla leggera.

Quegli “incidenti non intenzionali“ paventati da Lavrov potrebbero avvenire nell’immediato qualora non si dovesse instaurare una comunicazione a livello strategico-tattico. Nonostante i rapporti tra i due paesi siano profondamente incrinati dopo la vicenda Ucraina, Russia e Stati Uniti continuano a comunicare attraverso vari canali. Gli ultimi contatti, in ordine di tempo, sono state le due telefonate tra Lavrov e il Segretario di Stato americano Kerry. Quel “legame” militare fratturatosi dopo l’annessione della Crimea, era da anni ritenuto fondamentale per evitare “indesiderati incidenti non intenzionali".

Lo scacchiere, intanto, è in continuo movimento. Dopo l’Ucraina e la Bulgaria, gli Stati Uniti stanno spingendo per trovare un accordo con la Turchia per l’utilizzo di altri basi per coordinare i raid contro l’Isis. Gli Stati Uniti, se ottenessero le basi richieste, impedirebbero (per ragioni operative) il transito degli aerei russi verso la Siria. Una strategia mirata anche alla difesa (e formazione) dei combattenti moderati siriani, nemici di Assad (quindi dei russi) e dello Stato islamico.

Da rilevare che se i turchi, sotto pressione USA, dovessero bloccare anche il passaggio dal Bosforo, tra la Russia e la Siria, lo farebbero in violazione della Convenzione di Montreux. Anche in questo siamo nel campo delle mere supposizioni: i turchi dipendono quasi totalmente dai russi per l’approvvigionamento energetico e Mosca potrebbe interpretare tale diniego come atto ostile. L’Occidente, infine, continua ad ignorare la tragedia che si sta consumando a Cizre, citta sud-orientale turca a maggioranza curda, dove è in atto una vera e propria guerra civile (per il governo sono tutti terroristi del PKK). A Cizre si sarebbero compiute atrocità, ma i riflettori sembrano siano spenti su ciò che avviene in questo paese.

Ritornando alla Siria, secondo il Pentagono i russi avrebbero già schierato missili SA-22 a protezione della città siriana di Latakia. Nè i ribelli né lo Stato islamico possiedono un’aviazione. E’ chiaro che queste postazioni sono un avvertimento contro i caccia della coalizione. Quest’ultima, infatti, ha agito indisturbata fino alla scorsa settimana.

Una difesa SAM russa di ultima generazione, imporrà una rivisitazione dell’intera strategia aerea. Gli Stati Uniti, ad esempio, se decidessero di attaccare (o difendere) un’area prossima a quella russa, non possono di certo affidarsi a piattaforme in grado di rappresentare una preda facilissima per i sistemi Greyhound.

Siamo però nel campo delle supposizioni: ci si chiede, infatti, se i russi possano davvero illuminare ed ingaggiare un caccia alleato e se gli USA vogliano innalzare ancora di più l’asticella delle provocazioni, con voli non autorizzati sopra le infrastrutture russe. Un pericoloso “gioco” di nervi con attori che ancora non hanno svelato il proprio vero ruolo nella vicenda.

Lavrov, intanto, ha confermato che la marina russa sta per dare il via a delle esercitazioni al largo della costa siriana. Cipro (NOTAM ricevuto il tre settembre scorso) è già stata informata tramite canali ufficiali: fino al prossimo 7 ottobre si svolgeranno delle esercitazione navali al largo della costa siriana, che ospita l’unica base navale russa nel Mediterraneo, nel porto di Tartous. I russi hanno trasferito in zona cinque navi da guerra. Non è stata ancora diramata l’identità dei battelli, ma sembra certo l’impiego dell’ammiraglia della flotta, l’incrociatore lanciamissili classe Slava, il Moskva.

Secondo quanto comunicato dal governo cipriota, le unità russe testeranno le difese terra-aria della costa, simulando un attacco dal cielo. Tradotto significa impiego di sistemi di difesa aerea a corto raggio. La marina sovietica e quella statunitense hanno condiviso piani d'azione dettagliati durante la guerra fredda per evitare incidenti o pericolose interazioni. Tali protocolli potrebbero essere reintrodotti per evitare incidenti in Siria.

Appare chiaro però un punto: gli Stati Uniti si opporranno a qualunque azione che possa autorizzare il governo siriano ad intensificare i combattimenti con i ribelli che la Casa Bianca continua a supportare. Si teme, infatti, che i russi possano, sfruttando la campagna contro l’Isis, garantire la prosecuzione del governo di Assad.

Il supporto russo, nella coalizione formata da oltre 60 paesi contro l’Isis, sarebbe ben accolto – ha aggiunto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest – mentre qualsiasi sostegno al regime di Assad sarebbe controproducente.

Gli Stati Uniti restano comunque all’oscuro delle vere intenzioni della Russia in Siria. Una incapacità, quella di carpire le reali intenzioni di Putin, che ha impedito all'amministrazione Obama di anticipare l'invasione in Ucraina o rispondere efficacemente al conflitto che poi ne scaturì.

(Nella foto d'apertura - web - l’incrociatore lanciamissili  Moskva, a seguire immagini degli aiuti umanitari che sarebbero trasportati in Siria dal ponte aereo russo... - MoD Fed. russa)