Nei giorni scorsi, con l’ultimo atterraggio sul pack antartico del C-130J della 46^ brigata aerea di Pisa, si è concluso il ponte aereo che l’Aeronautica Militare ha assicurato nell’ambito di un accordo di collaborazione con l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo (ENEA) per il supporto logistico alla 40^ spedizione italiana in corso in Antartide.
Gli equipaggi della 46^ brigata aerea, 36 militari tra equipaggi di volo, tecnici e specialisti addestrati ad operare in condizioni climatiche ed ambientali estreme e nel caso specifico su piste ghiacciate, hanno assicurato – in funzione delle esigenze rappresentate da ENEA – il trasporto con un velivolo C-130J di passeggeri, materiali e mezzi sul continente antartico.
In particolare, il velivolo dell’Aeronautica Militare ha assicurato il trasporto di circa 43 tonnellate di materiale e oltre 200 tra tecnici e ricercatori dell’ENEA, effettuando circa 80 ore di volo per i collegamenti tra la base di Christchurch, in Nuova Zelanda, e la base statunitense di McMurdo e Baia Terranova in Antartide, per il successivo trasferimento alla base italiana Mario Zucchelli.
L’Aeronautica Militare è tornata in Antartide con i propri velivoli nel 2019 dopo venti anni. In particolare, gli equipaggi della 46^ brigata aerea sono atterrati con il velivolo da trasporto C-130J, assetto che ha nel frattempo sostituito il C-130H “Hercules” che aveva volato nel sud del mondo.
Il velivolo C-130J e il personale della 46^ brigata aerea ha fatto rientro presso la Base aerea dell’Aeronautica Militare di Pisa domenica 1° dicembre.
Il contributo della 46ª brigata aerea conferma la capacità dell’Aeronautica Militare di garantire trasporti a grande distanza dall’Italia e rappresenta una dimostrazione concreta di proiezione e supporto logistico.
L’Aeronautica Militare continua inoltre a supportare, insieme al personale specializzato delle altre Forze Armate, la 40^ spedizione italiana in Antartide, con CNR, ENEA e nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
Le Forze Armate partecipano alla spedizione con 18 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri. Affiancheranno sul campo i ricercatori e le ricercatrici durante tutto il corso della spedizione, rendendo possibili e sicure sia le campagne esterne sia quelle subacquee, ma anche le operazioni aeree grazie alle competenze dei meteo previsori e dei controllori di volo.
L’Aeronautica Militare con il personale tecnico del servizio infrastrutture del comando logistico ha inoltre contribuito nelle precedenti spedizioni alla realizzazione di una pista di volo semi-preparata a Boulder Clay, che nel futuro potrà essere utilizzata per i trasporti aerei quando le condizioni climatiche non consentiranno l’impiego della pista sul pack antartico.