Diciotto militari italiani di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri prendono parte alla 40a spedizione italiana in Antartide, con Cnr, ENEA e OGS, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), nelle basi Zucchelli e Concordia e sulla nave Laura Bassi in progetti riguardanti diverse discipline.
Diciotto militari italiani di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri prendono parte alla 40a spedizione italiana in Antartide, presso la stazione Mario Zucchelli sul promontorio di Baia Terra Nova, che fino a febbraio 2025 vedrà impegnati 140 tra ricercatori, ricercatrici e tecnici in progetti di glaciologia, climatologia, sismologia, geomagnetismo e biodiversità. Le missioni italiane in Antartide, iniziate il 23 dicembre 1985, sono condotte nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e gestito dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per il coordinamento scientifico, da ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi.
Nel corso dell’attuale campagna presso la stazione Mario Zucchelli sarà realizzato un nuovo osservatorio geomagnetico e potenziato l’impianto fotovoltaico, con l’obiettivo di produrre una quota sempre maggiore di energia da fonti rinnovabili. A Concordia, invece, è previsto il completamento del primo modulo del nuovo summer camp, l’area esterna alla stazione destinata a ospitare ricercatori e tecnici durante le campagne estive.
I progetti della missione sono cruciali per l’avanzamento della conoscenza in diversi settori e porteranno risultati significativi per comprendere sempre meglio le sfide scientifiche del momento, come quella del cambiamento climatico. Con 24 ore di luce al giorno e una temperatura che varia da 0 a -20 gradi, presso la Stazione Mario Zucchelli, ci saranno osservatori di climatologia, sismologia, geodesia, geomagnetismo, dell'alta atmosfera e meteorologia spaziale, valutati inoltre il monitoraggio vulcanologico, le modificazioni sulle comunità microbiche, del permafrost e della vegetazione, il ruolo del ghiaccio marino nel ciclo del mercurio, si analizzeranno i laghi supraglaciali, la biodiversità, l’evoluzione, l’adattamento e i meccanismi immunitari degli organismi antartici. Infine, uno dei progetti di ricerca prenderà in esame il microbioma dell’essere umano.
Le Forze Armate partecipano alla spedizione con 18 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri. Affiancheranno sul campo i ricercatori e le ricercatrici durante tutto il corso della spedizione, rendendo possibili e sicure sia le campagne esterne sia quelle subacquee, ma anche le operazioni aeree grazie alle competenze dei meteo previsori e dei controllori di volo. Inoltre, l’Aeronautica Militare assicurerà grazie al C-130J della 46ª brigata aerea i collegamenti tra Christchurch (Nuova Zelanda), la stazione italiana “Zucchelli” e quella statunitense di McMurdo, provvedendo al trasporto di materiali, mezzi e personale. Alle attività parteciperanno anche due componenti del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.