Una delegazione composta dal sottosegretario di Stato alla Difesa, dott. Matteo Perego di Cremnago, dal comandante operativo di vertice interforze, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo e da personale di staff del COVI ha raggiunto Gibuti e Mogadiscio per incontrare i militari italiani e fare un punto di situazione sull’andamento delle missioni in atto in Corno d’Africa.
Accolti dal personale e dal comandante della Base Militare Italiana di Supporto (BMIS), colonnello Gennaro Scotto di Santolo, i membri della delegazione hanno incontrato l’ambasciatore d’Italia ad Addis Abeba, Agostino Palese e l’Addetto Militare per la Difesa in Etiopia, colonnello Marco Poddi, con i quali si sono confrontati sull’attuale situazione sociale, economica e di sicurezza nella regione.
“Il Corno d’Africa”, ha detto il sottosegretario alla Difesa rivolgendosi ai militari italiani, “è una parte del mondo di vitale importanza, perché in quest’area si misurano equilibri geopolitici che riguardano l’intero Mediterraneo Allargato. Qui, voi uomini e donne delle nostre Forze Armate, con il vostro impegno, rappresentate al meglio l’Italia, non soltanto per la professionalità che dimostrate, ma soprattutto per la capacità di entrare in empatia con le popolazioni locali e con i Paesi in cui siamo ospiti e che aiutiamo a crescere in termini di benessere e sicurezza”. Ha poi concluso sottolineando che “nelle 40 missioni e operazioni in 24 Paesi del mondo in cui siamo presenti, rappresentiamo i valori di un Paese che in un momento storico così complicato fa la sua parte per difendere la democrazia e la libertà, valori che in questo momento sono messi in discussione come mai è stato fatto in epoca recente in Europa”.
Il generale Figliuolo ha rivolto ai militari italiani il saluto del capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e suo personale. Ha quindi ribadito l’importanza che riveste la Base Militare Italiana a Gibuti, quale hub logistico e amministrativo per il supporto alla missione EUTM Somalia, alla MIADIT (la missione bilaterale di addestramento per le Forze di Polizia somale e gibutine), alle attività navali legate alla naval diplomacy e alle operazioni ATALANTA ed EMASOH (European Maritime Awareness – Street of Hormuz). “Essere qui con voi, oggi, da comandante operativo di vertice interforze, è la soddisfazione maggiore che mi possa capitare nella mia vita professionale”, ha concluso.
Nel pomeriggio di ieri, un convoglio militare ha raggiunto la Mezz Tower, nel porto di Gibuti, dove il sottosegretario Perego e il generale Figliuolo hanno incontrato un gruppo di italiani che vivono nella giovane Repubblica africana. Tra questi, alcuni imprenditori che operano nei settori dell’import/export, dell’edilizia e della logistica e che, negli anni, hanno investito e lavorato per la modernizzazione dell'area portuale della città e per la realizzazione della nota ""torre"" che oggi svetta sulle rive del Mar Rosso.
Questa mattina, il trasferimento in aereo a Mogadiscio, dove i militari italiani operano nell’ambito della EUTM Somalia (missione finalizzata all’addestramento delle Somali National Security Forces), alla guida del generale Roberto Viglietta. Ad accogliere la delegazione all’atterraggio del velivolo, anche l’ambasciatore d’Italia a Mogadiscio, Alberto Vecchi e l'Addetto per la Difesa a Mogadiscio, capitano di vascello Mario De Rosa.
A Villa Somalia, residenza ufficiale del presidente della Repubblica somala, l’incontro con Hassan Sheikh Mohamud, che ha ringraziato le autorità italiane per l’impego e le risorse che il nostro Paese sta investendo nella regione, a sostegno delle Istituzioni e delle popolazioni locali.
La visita in Corno d’Africa si è conclusa con l’inaugurazione del Xooga Hospital, nosocomio militare la cui realizzazione ricade tra alcuni dei progetti di rapido impatto che sono stati interamente finanziati dall’Italia. La cerimonia odierna ha celebrato, di fatto, un lavoro che ha visto impegnato negli ultimi anni l’intero Sistema-Paese, con tutte le sue componenti, tra le quali il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, quello della Difesa e del mondo dell’imprenditoria.
Il nuovo ospedale militare di Mogadiscio, con 68 posti letto, attrezzature sanitarie moderne, sale di degenza e operatorie, offrirà agli appartenenti alle Forze Armate della Somalia e ai loro familiari un’assistenza sanitaria dedicata e tempestiva, che è particolarmente preziosa nella situazione in cui versa il Paese in questo periodo storico.