Si è conclusa nel pomeriggio di ieri la nona edizione della Conferenza SHADE MED 2020 - “Shared Awareness and De-confliction for the Mediterranean Sea” organizzata dal comando dell’Operazione EUNAVFOR MED IRINI ubicato presso il Comando Operativo di Vertice Interforze di Roma.
Per due intense giornate di lavori, la conferenza - per la prima volta in modalità virtuale a causa delle restrizioni dovute al Covid-19 - ha ospitato relatori di alto livello per tracciare un quadro della complessa situazione che sta vivendo il Mediterraneo allargato.
“Ora è il momento di evitare le frammentazioni e le instabilità lavorando alla cooperazione. Si apre una stagione nuova in cui dobbiamo impegnarci senza sosta per risolvere le divergenze ancora in atto. Tutto quello che emerso dagli interventi e dai working groups di questi due giorni di Conferenza testimonia ancora una volta il grande potenziale mediterraneo, di questa regione a cavallo tra tre continenti, con un bagaglio straordinario di storie e di esperienze che è la nostra via blu e che rappresenta il nostro futuro post-pandemia”, ha detto l’ammiraglio Fabio Agostini, comandante dell’operazione EUNAVFOR MED IRINI nelle note di chiusura dell’evento.
Lo Shade Med 2020 è stato seguito da circa 250 ospiti collegati da 30 nazioni con 50 organizzazioni coinvolte e centinaia di persone che hanno partecipato ai seminari tenuti da relatori di alto profilo attraverso il sito EUNAVFOR MED e gli account sui social network.
L’importanza di questa edizione è stata testimoniata dalle numerose autorità internazionali che hanno preso parte ai lavori e hanno dato la loro testimonianza: da Josep BORRELL, alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza dell’Unione Europea, a Stephanie TURCO WILLIAMS, capo missione UNSMIL e rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la Libia al generale Claudio Graziano, presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea all’ammiraglio Robert Peter Burke, comandante del Comando NATO di Napoli, dall’ambasciatore José Antonio Sabadell, capo della delegazione UE per la Libia, all’ambasciatore Stefano Sannino, vice segretario generale per le questioni economiche e globali EEAS e molti altri.
Lo Shade Med 2020 ha rappresentato un’opportunità unica per incontratrarsi (seppur virtualmente), scambiare buone pratiche, informazioni ed esperienze tra i molteplici e differenti attori coinvolti: dalle forze armate alle guardie costiere degli stati che si affacciano sul Mediterraneo, dalle istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, la NATO e l’Unione Europea passando per le Associazioni marittime e le ONG fino ai rappresentanti dei governi che maggiormente si interessano alla questione mediterranea.
“Il tema di questa edizione: Sfide per la cooperazione nel Mediterraneo dopo la pandemia globale ha imposto una riflessione accurata, mai banale, sul lavoro che ci attende”, ha sottolineato l’ammiraglio Agostini nella conferenza stampa virtuale allestita a margine del forum.
Come affermava lo storico e studioso del Mediterraneo Fernand Braudel: il nostro mare è mille cose insieme. Non un paesaggio, un mare, una civiltà, ma un susseguirsi di ognuno di essi.
Con questo spirito occorre affrontare le sfide connesse al bacino del Mediterraneo che ci impongono soluzioni condivise e sostenibili che creino cambiamento e opportunità per tutti i popoli che si affacciano sul Mare Nostrum.
Tra gli obiettivi della Conferenza, in aggiunta a quelli della missione IRINI, c’è proprio quello di lavorare concretamente per fare del Mediterraneo allargato un’area stabile, sicura, libera da interferenze che miri a sviluppare tutte le potenzialità in atto che finora sono state assorbite o oscurate dai conflitti armati e dalle tensioni.
L’appuntamento per lo SHADE MED 2021 è fissato al prossimo autunno per fare il punto dei risultati e delle buone pratiche intraprese a partire dal forum di quest’anno.
L’edizione 2020 dello Shade Med si è avvalsa in particolare del supporto finanziario di Belgio e Grecia.
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