La fregata Luigi Rizzo, al termine di un isolamento cautelativo di 17 giorni e dopo aver effettuato tre test specifici per il COVID-19, ha lasciato ieri, 23 febbraio, la base navale di La Spezia per dirigere verso le acque del Golfo di Guinea, dove sarà impegnata per circa quattro mesi in missione di prevenzione e contrasto della pirateria e delle rapine a mano armata in mare.
Il Golfo di Guinea è infatti uno dei mari del mondo più a rischio per gli attacchi di pirateria, ma allo stesso tempo di estrema rilevanza per il nostro Paese, per la sua stretta connessione con il Mediterraneo ed i forti interessi nazionali correlati. Sono sempre più frequenti infatti gli attacchi nei confronti dei mercantili in transito nell’area, tanto da essere considerati un rischio concreto e costante al libero uso del mare per i traffici commerciali. Tale fenomeno pregiudica la libertà di navigazione, ostacola la catena produttiva e commerciale internazionale, andando a detrimento dell’economia globale. Difatti, gran parte dei prodotti e delle materie prime afferenti all’Africa occidentale transitano attraverso le principali vie di comunicazione marittime (sea lines of communication), dove ogni giorno navigano migliaia di imbarcazioni, tra naviglio mercantile e pescherecci.
La fregata Rizzo svilupperà parallelamente attività di cooperazione con le Marine locali e alleate presenti nella regione, anche partecipando all’esercitazione OBANGAME ESPRESS 2021, con lo scopo di incrementare la cooperazione tra le Marine europee e quelle dei paesi rivieraschi dell’Africa occidentale e del Golfo di Guinea. Saranno pianificate anche attività d’interazione ed addestramento con i mercantili nazionali in area, coinvolgendo le compagnie marittime armatoriali per le quali la presenza di una nave della Marina militare in una zona così “calda” risulta di estrema importanza.
Dal 2019 ad oggi Nave Rizzo è la quarta nave impiegata nel golfo di Guinea, a testimonianza dell’importanza strategica, economica ed energetica, di quelle vie di comunicazione marittima per l’Italia e l’Europa. Per il 2021 si prevede un ancor maggiore impegno della Marina in questa porzione di mare: 8 mesi circa di impiego complessivi in due successive tranche in una regione parte integrante del Mediterraneo allargato, che come sottolineato frequentemente dal Ministro Guerini rappresenta l’area di interesse strategico nazionale. L’obiettivo è di sviluppare un’operazione strutturata che preveda attività di presenza e sorveglianza marittima nelle aree di interesse, da raccordare con il più ampio impegno politico-militare nazionale nel continente africano, attraverso l’incremento delle attività di Capacity Building e di Security Force Assistance e con il coinvolgimento di partner multinazionali (NATO, UE, ONU e coalizioni multilaterali).
La missione “Gabinia” prende il nome da una legge romana approvata nel 67 a.C. che concesse a Pompeo Magno i più ampi poteri possibili per condurre la guerra contro i pirati che ormai da decenni rendevano insicuro il Mediterraneo e le sue coste.