Nel corso della cerimonia cui ha preso parte il comandante di KFOR, generale di divisione Francesco Paolo Figliuolo, è stato svolto un alzabandiera solenne ed è stata data lettura del messaggio del presidente della Repubblica.
Nel corso del suo intervento l’ambasciatore Ferrarese ha evidenziato come la missione delle Forze Armate italiane in Kosovo sia viva ed attuale. I problemi che si addensano ai margini dell’Europa potrebbero ripercuotersi nell’area balcanica, e una delle chiavi per avere dei Balcani stabili è la stabilità del Kosovo.
“Sento la responsabilità – ha dichiarato il generale Figliuolo nel suo intervento – di rassicurare tutti i militari che ci hanno preceduto in Kosovo, che continueremo a svolgere il nostro compito con professionalità, correttezza ed imparzialità. Sono orgoglioso, ha continuato COMKFOR, di trascorrere questo giorno con voi; per noi soldati questo è il modo migliore di onorare la nostra Nazione e di vivere il motto di KFOR, “Example, Endeavour, Entrust”.
Ad accogliere le autorità e gli ospiti convenuti, uno schieramento interforze di militari dell'Esercito, appartenenti al 5° Reggimento Alpini, al 132° Reggimento Carri e all'8° Reggimento Trasporti, i carabinieri della Multinational Specialized Unit (MSU), dell'Aereonautica e della Marina Militare. Alla cerimonia hanno partecipato anche i contingenti sloveno, austriaco e moldavo, inquadrati all'interno del Multinational Battle Group West (MNBG-W) a guida italiana di stanza proprio a Camp Villaggio Italia.
Alla cerimonia era presente anche S.E. Gabriele Meucci, capo della missione EULEX e i comandanti italiani delle unità inquadrate nella KFOR: il colonnello Francesco Maria Chiaravalloti, comandante della MSU, il colonnello Corrado Benzi comandante del Joint Regional Detachment Center e il "padrone di casa" colonnello Carlo Cavalli, comandante del MNBG-W.
Fonte: KFOR PAO Chief - ten.col. Andrea Martellotti