“Addestrare i peshmerga – ha continuato il capo di SMD - è fondamentale perché come abbiamo imparato in tutte le missioni di sicurezza e di pace, come in Libano e in Afghanistan, è attraverso l'addestramento e la formazione delle forze locali che è possibile creare istituzioni stabili e quindi Paesi stabili che possano affrontare le minacce alla democrazia.”
“L'impegno delle Forze Armate italiane nella coalizione internazionale per il contrasto del Daesh è importante tanto in Kuwait con la dislocazione di arerei per la ricognizione e la sorveglianza quanto nel Kurdistan iracheno con la presenza degli addestratori e a Baghdad con gli istruttori per le unità di polizia impegnate nella lotta anti Isis”.
“Impieghiamo anche forze speciali per addestrare e preparare forze speciali irachene è tutto questo è simbolo di un grosso impegno ma anche di una grossa esperienza delle cultura militare italiana nelle operazioni di pace e sicurezza.
L’Isis rappresenta una minaccia complessa che necessita di una risposta globale e che quindi richiede ancora tempo e determinazioni delle organizzazioni internazionali e dell'Europa per operare a fianco delle popolazioni che come i curdi sono in questo momento a rischio”
Il generale Graziano ha infine concluso sottolineando “i soldati dell'esercito iracheno e i peshmerga oltre a difendere i loro territori dovranno man mano riguadagnare il territorio già occupato da Isis, questo comporta sia supporto logistico ma anche supporto motivazionale facendo loro sentire vicina la presenza e l'appoggio del mondo democratico.”
Fonte: Stato Maggiore della Difesa