Presso il Camp Villaggio Italia di RC-W si è appena svolta l’esercitazione Aerial Shield, dedicata alla difesa Counter Unmanned Aerial System (C-UAS), dove si sono testate le procedure difensive per prevenire eventuali intrusione di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), cosi definiti militarmente ma comunemente conosciuti come droni.
L’attività ha visto impiegati tutti gli 11 componenti multinazionali del Regional Command West, alla guida di Piemonte Cavalleria (2°), ma in particolare il focus è stato diretto sugli assetti specialistici C-UAS italiani dell’Esercito, appartenenti al centro di eccellenza Counter Mini e Micro APR e del 121° reggimento artiglieria contraerea “Ravenna” (unità alle dipendenze del comando brigata artiglieria controaerei – COMFOTER Supporti), impegnati nelle fasi di: rilevazione, individuazione e immediata inibizione di un drone esterno, che ha improvvisamente invaso lo spazio aereo della base.
L’attivazione non è stata simulata, ma a sua volta è stata realizzata mediante uno stesso velivolo comandato a distanza da un ulteriore team specialistico.
A seguito della atterraggio forzato dell’oggetto intruso, sono state implementate le procedure integrate del sistema di Force Protection, con il rafforzamento dei presidi ed il cordonamento interno dell’area, adottando lo stand off necessario per permettere l’intervento del Team EOD Moldavo, dedicato alla verifica di eventuali presenze esplosive nel drone atterrato. Una volta garantita la sicurezza dell’area con il “Free From Explosive” dell'oggetto, la Military Police Italiana, composta dal nucleo carabinieri, ha proceduto alla Evidence Collection repertando l’oggetto con i rilievi necessari della scena.
Dunque, sono rientrati tutti i dispositivi impiegati, con la fine esercitazione decretata dalla regia della sala operativa.