Nei giorni scorsi, la compagnia operativa italiana, costituita maggiormente da uomini e donne della brigata bersaglieri “Garibaldi” e inquadrata nel NATO Multinational Battlegroup “Latvia”, ha preso parte all’esercitazione “Paladin Strike”, tenutasi presso le aree addestrative di Camp Ādaži.
Il focus dell’esercitazione è stato quello della difesa attiva di una posizione mantenuta da un’unità di livello battaglione, prima ingaggiando il combattimento con gli avamposti nemici e poi irrigidendo lo schieramento a difesa di un’area ritenuta di interesse vitale.
Le attività tattiche condotte hanno compreso anche la preliminare fase di pianificazione dell’operazione. L'obiettivo raggiunto è stato quello di potenziare ulteriormente la coesione e l'interoperabilità tra le varie unità del battlegroup.
La manovra è stata condotta in uno scenario warfighting simulato, compiendo attività tattiche in attacco e in difesa, con lo schieramento delle forze contrapposte rappresentate da una compagniadi fanteria meccanizzata, un plotone carri e una batteria di artiglieria statunitensie rinforzate da un plotone esplorante inglese.
Le sfide dello scenario operativo, caratterizzato da numerosi fattori ostili, sono state accentuate dall'uso delle procedure d'emergenza nelle comunicazioni e nella trasmissione degli ordini. Questo ha richiesto l'attivazione delle specifiche procedure tecnico-tattiche previste per un ambiente con disturbi radio in cui le comunicazioni sono ostacolate da interferenze derivate da attività nemiche, come il jamming e la guerra elettronica.
La Paladin Strike anticipa un’altra importante esercitazione, la “Silver Arrow”, che verrà condotta nella prima decade di settembre dalla brigata meccanizzata lettone, alle cui dipendenze opera il battlegroup internazionale.