Nella base Millevoi di Shama il contingente del settore Ovest di UNIFIL ha tenuto una cerimonia in occasione del 20° anniversario dalla Risoluzione 1325 su “Donne, pace e sicurezza”, adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella prevenzione e risoluzione dei conflitti, prevedendo una loro maggiore partecipazione nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale attraverso l’adozione di una prospettiva di genere è stato il tema dell’evento, al quale hanno partecipato il comandante del contingente italiano in Libano, generale di brigata Andrea Di Stasio, ed una rappresentanza di donne peacekeepers delle 16 nazioni che operano sotto il comando del Settore Ovest.
Il generale Di Stasio ha sottolineato che la presenza delle donne peacekeepers, essendo percepita come meno invasiva, grazie anche a una innata capacità relazionale fortemente empatica in grado di superare le barriere culturali, “è garanzia di una maggiore sensibilità e consapevolezza dei bisogni e delle preoccupazioni delle comunità con le quali esse entrano in contatto”.
Nel corso della cerimonia sono stati rimarcati i passi concreti fatti verso l’integrazione di genere, in attuazione della risoluzione 2433 del 2018 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede una partecipazione significativa delle donne in tutti gli aspetti delle operazioni e un incremento negli organici delle unità.
Nel 2006 solo il 2,5% dei peacekeepers dell’UNIFIL era donna. Oggi, a distanza di 14 anni dall’inizio della seconda fase della missione Unifil, su un totale di circa 10.300 Caschi Blu, la presenza femminile si attesta intorno al 6%, mentre nel Settore Ovest a guida brigata Sassari è superiore al 7%.
Tra i 45 Paesi che contribuiscono alle truppe dell'UNIFIL, il Ghana ha il maggior numero di donne in uniforme (110), seguito da Indonesia (65), Italia (50), Francia (46) e Malesia (35), mentre tra il personale civile (circa 800 unità) la percentuale delle donne raggiunge la soglia del 30%.