Libano: cambio al comando della Joint Task Force-Lebanon Sector West tra la “Taurinense” e la “Sassari”

(di COVI)
02/08/24

Si è svolta presso la base “Millevoi” di Shama, alla presenza dell’under-secretary-general for Peace Operations Jean-Pierre Lacroix, dell’head of mission and force commander di UNIFIL lieutenant general Aroldo Lázaro Sáenz e delle autorità civili e militari locali, la cerimonia di avvicendamento al comando della Joint Task Force-Lebanon Sector West (JTF-L SW), componente operativa di UNIFIL nel settore Ovest dell’area delle operazioni, tra il generale di brigata Enrico Fontana e il generale di brigata Stefano Messina.

L’Italia guida la JTF-L SW, composta da oltre 3.500 “caschi blu” di 17 delle 49 nazioni partecipanti alla missione. Il contributo italiano nel Sud del Libano supera le 1.100 unità, delle oltre 10.000 complessive di UNIFIL.

Nel corso del suo intervento, il generale Fontana ha ricordato che “la Taurinese ha affrontato con professionalità e compattezza il proprio mandato in un ambiente complesso e difficile dove, dallo scorso febbraio, nonostante l’escalation e le tensioni, il contingente italiano ha proseguito le sue attività adottando procedure utili a garantire la sicurezza dei peacekeepers, mantenendo elevato e costante il numero delle attività operative sul territorio e intensificando il supporto alla popolazione, alle LAF e alle autorità locali.”

Parole di apprezzamento sono giunte dall’under-secretary-general for Peace Operations, il quale ha ringraziato il contingente italiano per la straordinaria professionalità dimostrata, che ha consentito, seppur in un periodo teso e molto critico come quello vissuto in questi mesi, di perseguire i propri obiettivi lungo la Blue Line, nel pieno rispetto della 1701, concentrando l’attenzione anche nel supporto alle fasce più deboli della popolazione.

Il contingente italiano, che per gli aspetti nazionali opera alle dirette dipendenze del comando operativo di vertice interforze (COVI), ha svolto attività di monitoraggio della Blue Line attraverso il personale dispiegato presso le due basi avanzate a guida italiana (UNP 1-31 e UNP 1-32) e il pattugliamento costante dell’area di operazione, autonomamente o con le Forze Armate libanesi (LAF). Ciò ha cosentito di registrare costantemente le violazioni della 1701, così come previsto dalla risoluzione.

Nell’ambito delle attività svolte a favore delle LAF, il contingente ha sviluppato attività di addestramento e formazione congiunti utili a incrementare le modalità di coordinamento e a implementare particolari capacità, quali quelle del superamento di ostacoli con l’uso di corde (attività tipica delle truppe alpine) utili in caso di interventi a favore della popolazione nelle aree colpite dalle tensioni e soggette al confronto.

Il supporto alla popolazione resta un pilastro fondamentale in questo delicato periodo. I bisogni della popolazione, in particolare delle circa 90mila persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case lungo i villaggi prossimi alla Blue Line, sono sintetizzabili nei principali bisogni primari (sanità, farmaci, cibo).

In tal senso, il contingente ha avviato una serie di operazioni di supporto svolte propria a favore di queste fasce di popolazione ospitate nei villaggi più a nord o nella città di Tiro, dove la “Taurinense” ha sviluppato attività di visite mediche e distribuzione farmaci e cibo in una delle scuole che ospitano numerose famiglie.

Per la brigata "Sassari" si tratta della terza missione in Libano dopo il mandato semestrale del 2016 e del 2020-21, dove i "dimonios" hanno maturato un bagaglio professionale di indiscusso valore, ma soprattutto un'approfondita conoscenza della cultura e delle tradizioni locali.