Cooperazione, interoperabilità e coordinamento: sono questi i parametri fondamentali sui quali si è basata l’attività addestrativa condotta nei giorni scorsi dai Caschi Blu Italiani, del battaglione di manovra italiano (ITALBATT) nel Settore Ovest di UNIFIL, svoltasi in stretta collaborazione con le Forze Armate Libanesi (LAF) nei pressi di Tiro.
L’attività, in bianco, della durata di una settimana, ha visto i soldati italiani addestrarsi con i colleghi libanesi nell’impiego del mortaio da 120 millimetri, arma a tiro curvo in dotazione all’Esercito Italiano, con particolare riferimento alla mappatura degli obbiettivi, ai calcoli di tiro e all’impiego del mortaio stesso.
Il momento addestrativo si è concluso con la consegna degli Attestati ai colleghi libanesi da parte del comandante di ITALBATT (su base reggimento lagunari Serenissima), colonnello Claudio Guaschino.
L’attività congiunta (operativa e addestrativa) con le Forze Armate Libanesi è prevista dalla risoluzione dell’ONU 1701 e fa parte dei compiti assegnati ai Caschi Blu di UNIFIL con l’obbiettivo di raggiungere l’incremento dell’interoperabilità e il miglioramento delle capacità del personale delle LAF e di UNIFIL. Tali attività sono condotte quotidianamente, anche con pattugliamenti congiunti lungo la Blue Line (linea di demarcazione tra Libano e Israele) e nell’intera Area di Operazione compresa tra il fiume Litani a Nord e la Blue Line a Sud.
La missione Italiana in Libano è attualmente a guida brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli, al suo sesto mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, e ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani.
I Caschi Blu italiani operano nel Libano con imparzialità e trasparenza, a ridosso della Blue Line (linea blu), linea di demarcazione con Israele, per garantire la stabilità nell’area da oltre 15 anni, monitorando la cessazione delle ostilità, assistendo e supportando le Forze Armate Libanesi (LAF) e fornendo supporto alla popolazione locale.