Queste imbarcazioni talvolta celano attività illecite o di supporto alla pirateria, pertanto sono state effettuate più attente verifiche imbarcando personale (specialisti della Brigata Marina San Marco, del Gruppo Operativo Subacquei e una squadra a supporto di difesa e copertura).
Nel corso dell’attività di verifica, il personale italiano è stato coadiuvato da un mediatore culturale della Guardia Costiera gibutina, imbarcato su nave Libeccio quale ulteriore contributo alle capacità operative della Nave.
Dai controlli effettuati si è potuto accertare che gli equipaggi delle due imbarcazioni erano intenti esclusivamente alla pesca locale, pertanto si è provveduto alla distribuzione di acqua fresca, viveri e materiale informativo di contrasto alla pirateria, contribuendo così ad allacciare relazioni amichevoli (confidence building) con le popolazioni locali, aumentare il consenso della comunità marittima e della popolazione locale nei confronti della Forza Navale Europea (EUNAVFOR) a cui l’Italia partecipa con nave Libeccio e il suo equipaggio.
Fonte: Marina Militare