Questo pomeriggio a bordo della nave anfibia San Giusto della Marina Militare italiana, ormeggiata al molo Angioino del porto di Napoli, si è svolta la cerimonia del passaggio di consegne tra i comandanti tattici delle Forze in mare dell’Operazione “EU Naval Force Mediterranean IRINI”.
Durante la cerimonia, presieduta dal comandante dell’operazione IRINI, ammiraglio di divisione Stefano Turchetto, il contrammiraglio italiano Valentino Rinaldi, dopo sei mesi ha ceduto il comando tattico al commodoro Kostantinos Bakalakos, della Marina Greca.
Il comandante tattico delle Forze in mare ha alle sue dipendenze tutti gli assetti aeronavali nell’area di operazioni, che operano nel Mediterraneo Centrale, e le strutture operative e logistiche a terra dell’operazione IRINI. Supportato da uno staff multinazionale, il commodoro Bakalakos che proviene dal quartier generale dell'operazione (OHQ) di IRINI dove negli ultimi sei mesi ha ricoperto l’incarico di capo di stato maggiore dell’operazione, opererà da bordo della fregata Aegean della Marina Greca.
Il contributo italiano alla forza navale continuerà con l’impiego della fregata Grecale.
Il comandante tattico delle Forze in mare e il capo di stato maggiore del quartier generale a Roma, sono cariche assegnate a rotazione semestrale da Italia e Grecia e testimoniano l’importanza attribuita all’operazione dai due Stati membri nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) dell'UE. In particolare l'Italia garantisce continuamente quasi metà della totalità del personale di IRINI.
Background e descrizione dell’operazione
L'operazione IRINI, lanciata il 31 marzo 2020, rappresenta l'importante contributo dell'Unione Europea agli sforzi della comunità internazionale per la sicurezza e la pace in Libia. L'UE è l'unico attore internazionale a supportare attivamente nel Mar Mediterraneo l'attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che sanciscono l’embargo alle armi e relativi materiali alla Libia.
Tra i compiti secondari assegnati all’operazione IRINI rientrano anche la raccolta di informazioni in favore del Consiglio di Sicurezza, utili al contrasto delle esportazioni illecite di petrolio dalla Libia e del traffico di esseri umani che si svolgono nell'area. IRINI ha infatti prodotto ben 42 rapporti speciali per il comitato di esperti delle Nazioni Unite sulla Libia.
L'operazione europea conta sulla partecipazione attiva di 23 Stati Membri che forniscono navi, aeromobili e personale. Pur in un periodo di crisi internazionale, attualmente, due unità navali, sei aeree e più di 600 persone sono assegnate all'operazione, mentre altre navi ed aerei prendono parte all'operazione su base non continuativa.
In due anni e mezzo di attività, l'operazione IRINI ha efficacemente operato con equilibrio e imparzialità. Ha intercettato nell’area di operazioni oltre 11.525 navi mercantili, condotto più di 550 visite non ispettive a bordo con il consenso dei comandanti, rafforzando i legami con la marineria internazionale operante nel Mediterraneo Centrale e concluso un totale di 26 ispezioni complete a bordo con il consenso degli stati di bandiera. L'operazione tiene inoltre costantemente sotto osservazione 16 porti libici e 25 tra aeroporti e piste di atterraggio.
Importante ricordare che a seguito delle ispezioni condotte sono stati sequestrati in due distinte occasioni quasi 150 veicoli trasformati per uso militare, e pertanto inviati in violazione dell’embargo, istituito in seguito alla risoluzione delle Nazioni Unite 1970 del 2011.