La settimana scorsa, nell’ambito di un progetto “Quick Impact Project” finanziato e realizzato dall’ufficio affari civili del comando di UNIFIL, il personale di ITALBATT (il battaglione italiano del Sector West di UNIFIL), a guida 66° reggimento aeromobile di Forlì, ha consegnato all’Associazione Scout del Sud del Libano di Tiro, materiali per il giardinaggio, l’agricoltura, per la piantumazione di agrumi e piante oltre che diversi strumenti musicali.
La cerimonia si è svolta nella sede della scuola primaria di Tiro dove i rappresentati di UNIFIL, tenente colonnello Federico Boldrin, comandante del gruppo squadroni di ITALBATT, in rappresentanza del comandante, colonnello Marco Licari, e il referente dell’ufficio affari civili di UNIFIL, Nasser Sabbah, hanno consegnato il materiale al dr. Ahemed Saleh direttore dell’Istruzione del sud e al dr. Mohamed Fakih direttore generale dello Scout Nazionale in Libano alla presenza di una rappresentanza di scout.
La cerimonia di donazione ha avuto il suo momento principale nel taglio del nastro e si è conclusa con la piantumazione di alcune piante come simbolo di speranza per le generazioni future, eco sostenibilità e vicinanza alla popolazione locale.
I Quick Impact Project sono progetti su piccola scala, di rapida attuazione e hanno lo scopo di indirizzare i beni di prima necessità alle popolazioni locali, supportando al tempo stesso le Autorità locali in stretta collaborazione con UNIFIL.
La missione Italiana in Libano è attualmente a guida brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli, al suo sesto mandato nella terra dei cedri con i colori delle Nazioni Unite, ed ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani.
Il sostegno alla popolazione e alle istituzioni locali è uno dei pilastri della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, compito fondamentale che il contingente italiano, al comando del generale di brigata Massimiliano Stecca, svolge con impegno teso anche a rinsaldare i tradizionali vincoli di amicizia che legano Libano e Italia.
I Caschi Blu italiani operano nel Libano del sud a ridosso della Blu Line (Linea Blu), linea di demarcazione con Israele, per garantire la stabilità nell’area da oltre 15 anni.