Argomento principale delle discussioni odierne è stato il ritorno alla calma e alla stabilità nell’area di operazioni di UNIFIL, alla luce del grave incidente del 28 gennaio scorso. In aggiunta, i partecipanti hanno discusso di temi di particolare rilevanza per l’implementazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, tra cui lo stato dell’arte del processo di visualizzazione sul terreno della Blue Line attraverso il concordato posizionamento dei pilastri “Blue Barrels”, le violazioni, aeree e terrestri, e il ritiro delle Forze Armate israeliane dal nord di Ghajar.
Il generale Portolano ha aperto la discussione riportando il messaggio del segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, di profonda preoccupazione per il forte deterioramento delle condizioni di sicurezza nel sud del Libano, invitando le parti ad astenersi da ogni tipo di azione che possa destabilizzare l’area e ad operare responsabilmente per impedire qualsiasi escalation in un regione già tesa.
A margine dell’incontro, il comandante di UNIFIL ha affermato che “le parti hanno assicurato il loro impegno nell’utilizzare tutte le forme, ai vari livelli, di collegamento e coordinamento con UNIFIL, incluso l’incontro tripartito, per preservare la stabilità e impedire ogni ulteriore peggioramento delle condizioni nell’Area di Responsabilitá”.
Il generale ha, altresì, sottolineato che la situazione, attualmente, è stabile e sotto controllo. UNIFIL ha intensificato il controllo dell’Area di Operazioni, orientando il proprio sforzo lungo la Blue Line, soprattutto nel settore est e nell’area di Shab’a e a sud dell’Area di Operazioni Marittima. Inoltre, sono state incrementate le pattuglie appiedate nei centri urbani e le counter rocket launching operations, attività condotte, in stretto coordinamento con le LAF, a scopo preventivo e di deterrenza, per il controllo di aree potenzialmente idonee o già utilizzate per il lancio di razzi.
L’incontro cosiddetto “tripartito’’ rappresenta l’unico mezzo, riconosciuto dal Libano e Israele, che non hanno alcun tipo di relazioni diplomatiche, per la discussione di temi di vitale importanza per il mantenimento della cessazione delle ostilità e per trovare soluzioni di comune accordo su contenziosi aperti lungo la Blue Line. Nell’attuale turbolento contesto regionale, questo meccanismo rappresenta un valido strumento di “confidence building” volto a deconflittuare e a contenere qualsiasi incidente o violazione che potrebbe degenerare in crisi più gravi.
Fonte: Unifil MPIO, magg. Fabrizio Farese