1992: Lo strano caso del sottomarino russo che mise fuori combattimento un sottomarino americano

(di Andrea Gaspardo)
21/02/19

Ci sono giorni che trascorrono velocemente senza che la maggior parte delle persone quasi se ne accorga; tuttavia, per alcuni, quegli stessi giorni possono invece segnare il confine tra la vita e la morte, tra la vittoria e la disfatta. Per l'equipaggio del sottomarino russo B-276 Kostroma e per i veterani del sottomarino americano USS Baton Rouge, l'11 di febbraio di ogni anno rappresenta proprio questo tipo di giorno.

Costruito tra il 18 novembre 1972 ed il 26 aprile del 1975, ed entrato in servizio ufficialmente il 25 luglio del 1977, lo USS Baton Rouge fu il secondo sottomarino appartenente alla classe Los Angeles a diventare operativo presso la U.S. Navy e, sul finire degli anni '70 e nel corso degli anni '80, accumulò un importante numero di crociere operative, guadagnandosi due onorificenze collettive al merito.

Conosciuti anche come “classe 688”, i Los Angeles furono progettati e poi costruiti in grande numero a partire dagli anni '70 e fino agli anni '90 del XX secolo come successori della classe Sturgeon e presentavano notevoli miglioramenti sia nel campo della propulsione silenziosa che nella strumentazione elettronica di bordo, imponendosi rapidamente come i battelli nucleari subacquei da attacco più avanzati al mondo. Inoltre, le intrinseche qualità tecniche e la duttilità operativa ne facevano anche degli ottimi candidati per missioni di ricognizione strategica e spionaggio all'interno delle acque territoriali nemiche. Tra il gennaio ed il febbraio del 1992, a nemmeno due mesi dalla avvenuta disintegrazione dell'Unione Sovietica, lo USS Baton Rouge venne distaccato nel Mare di Barents, nell'ambito dell'operazione di sorveglianza ribattezzata “Holy Stone”, per quella che sarebbe diventata la sua ultima crociera operativa.

Ad oggi, gli obiettivi della missione del sottomarino a stelle e strisce non sono stati ancora resi noti, anche se probabilmente riguardavano il recupero di qualche equipaggiamento di spionaggio elettronico sottomarino oppure il monitoraggio delle attività navali delle basi russe orbitanti attorno alla città di Murmansk. Quale che fosse lo scopo della sua crociera, l'11 febbraio la sua “rotta” andò letteralmente ad “impattare” quella di un altro sottomarino, che si sarebbe rivelato più duro del proverbiale iceberg galleggiante nell'oceano: il B-276 Kostroma.

Secondo sottomarino della classe denominata dai Sovietici, “Project 945 Barrakuda” (classe “Sierra I” in codice NATO), il B-276 Kostroma era stato varato nel luglio 1986, ed accettato in servizio nel settembre 1987, come battello da attacco nucleare specializzato nella “caccia” ad altre unità subacquee; quindi, al momento del fatidico “incontro”, aveva all'attivo meno di cinque anni di attività operativa. Seppur meno “collaudato” rispetto allo USS Baton Rouge, il B-276 Kostroma apparteneva nondimeno ad una delle ultime classi di sottomarini prodotti dall'Unione Sovietica ed il suo progetto aveva potuto beneficiare degli enormi passi in avanti che la tecnologia e la cantieristica navale sovietiche avevano compiuto negli ultimi due decenni della “Guerra Fredda”. In particolare, una caratteristica distintiva dei 4 battelli delle classi Sierra I e II (foto apertura) era quella di essere rivestiti con uno strato di piastrelle di gomma appositamente progettate per assorbire le onde sonar e rendere più difficile il rilevamento da parte dei battelli avversari. I “Sierra I e II” erano inoltre dotati di nuovi apparati propulsivi che, almeno alle basse velocità, ne rendevano assai più difficile l'individuazione da parte delle unità subacquee in servizio presso le marine della NATO, mentre il doppio scafo in titanio resistente, ne aumentava notevolmente la capacità di sopravvivenza in caso di attacco a mezzo di siluri leggeri oppure di siluri pesanti ma sprovvisti di testata ad alta capacità perforante. Allo stesso tempo però, i “Sierra I e II”, come tutti gli altri sottomarini sovietici, sia antecedenti che coevi, soffrivano di tutte le limitazioni che l'industria patria registrava nel campo dell'elettronica, essendo quindi dotati di sonar e suite elettronica non all'altezza degli standard più moderni, che ne limitavano grandemente le potenzialità, sulla carta notevoli.

I punti di forza e di debolezza delle filosofie costruttive delle due classi di sottomarini emersero quando, l'11 febbraio del 1992, lo USS Baton Rouge e il B-276 Kostroma incrociarono le proprie rotte nei pressi dall'isola Kildin, non lontano dalla base navale russa di Severomorsk, nelle vicinanze di Murmansk (leggermente all'interno delle acque territoriali russe). Le fonti di parte ed indipendenti sia americane che russe divergono notevolmente sull'esatto svolgimento degli eventi così come sulla ragione del dispiegamento dei due sottomarini in un'area così strategica, per di più a ridosso della principale base navale russa, anche se, per quanto riguarda il B-276 Kostroma è facile ipotizzare che si trovasse lì proprio per proteggere le rotte di accesso a partire da una posizione strategica (quella che nel gergo dei sommergibilisti di tutto il mondo viene definita “posizione di agguato”). Data la bassissima profondità dei fondali è inoltre possibile che nessuno dei due battelli fosse veramente a conoscenza della presenza dell'altro visto che, durante la navigazione, entrambi stavano utilizzando il sonar passivo e procedevano a velocità ridotta al fine di non incappare in secche o altri ostacoli subacquei. Vista la dinamica peculiare dell'incidente, persino diversi analisti russi hanno apertamente messo in dubbio che i due sottomarini fossero impegnati nel classico scenario “del gatto e del topo” tanto comune nel periodo della “Guerra Fredda” e che già nel passato aveva causato numerosi incidenti.

Quali che siano stati i prodromi, alle ore 08:16 pomeridiane il B-276 Kostroma iniziò una manovra di emersione rapida, andando ad impattare duramente con la propria torretta lo USS Baton Rouge. A differenza di quanto affermano alcune fonti, non vi furono morti o feriti gravi in alcuno dei due battelli coinvolti, anche se è facile intuire che lo scontro di questi due “bestioni” da 16.000 tonnellate di dispiegamento complessivo (9.627 per lo USS Baton Rouge e 9.100 per il B-276 Kostroma) deve aver lasciato sicuramente un buon numero di marinai ed ufficiali contusi su entrambe le unità. Subito dopo lo scontro, i due sottomarini si separarono, navigando in superficie, per raggiungere le rispettive basi e fare una stima dei danni subiti.

Nonostante all'apparenza lo USS Baton Rouge avesse sofferto danni minori, una successiva investigazione accurata portata a termine ai cantieri navali di Mare Island appurò che il violento scontro con il battello russo aveva compromesso lo scafo singolo in acciaio con il risultato di rendere il sottomarino americano una “perdita totale virtuale” (in altre parole, sebbene lo USS Baton Rouge potesse ancora navigare in superficie o a quota periscopio, un qualsiasi tentativo di immersione alla normale profondità operativa avrebbe provocato il cedimento dello scafo con conseguente perdita dell'unità). Dopo 3 anni passati in bacino ed infinite discussioni in merito ai costi di una eventuale riparazione ed un ammodernamento, lo USS Baton Rouge venne infine tolto dai registri della U.S. Navy, trasportato ai cantieri navali di Puget Sound e qui smantellato (foto a dx); aveva solcato i mari solamente per 15 anni, contro una media di 32 anni dei suoi “fratelli” della classe Los Angeles.

Per quanto riguarda invece il B-276 Kostroma, il violento urto con il battello americano portò al quasi completo schiacciamento della torre, ma il doppio scafo in titanio, progettato appositamente per reggere urti e sollecitazioni anche maggiori, aveva svolto egregiamente il proprio dovere. Il battello venne trasferito ai cantieri navali Nerpa di Snezhnogorsk il 28 marzo del 1992 ed entro il 29 giugno dello stesso anno tutte le riparazioni furono completate. Il battello venne poi ribattezzato per breve tempo “K-276 Krab”, prima di ritornare al suo vecchio nome, e subì successivamente un nuovo ciclo di lavori ed ammodernamento, ancora ai cantieri navali Nerpa, conclusosi nel 2005. Oggi, il B-276 Kostroma, così come i suoi 3 “fratelli” delle classi Sierra I e II, è ancora in servizio con la marina russa e, dopo lo smantellamento del suo rivale USS Baton Rouge, è stato decorato dal proprio equipaggio, sulla parte anteriore della torre ricostruita, con una grande stella con campeggiante un “1”, doveroso tributo all'unico sottomarino di una qualsiasi potenza mondiale che sia stato in grado di mettere permanentemente fuori combattimento un altro sottomarino dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Foto: web / U.S. Navy / U.S. DoD