l’esploratore Marsala, nave ammiraglia (contrammiraglio Enrico Millo, comandante l’operazione);il Quarto in appoggio all’incrociatore ausiliario Città di Palermo che trasporta il reparto da sbarco e i materiali per l’installazione di una stazione RT;i cacciatorpediniere Animoso, Ardente, Ardito e Audace della 1aSquadriglia, destinati alla scorta del Quarto e al trasporto dei drappelli d’avanguardia incaricati di prendere terra e creare teste di sbarco sulle spiagge a S (Zadlo) e a NW (Stara Vlaka) dell’isola;il cacciatorpediniere Strale e le torpediniere d’altura Airone, Arpia,Astore, Cassiopea, Centauro, Clio destinati al dragaggio preventivo delle acque antistanti la spiaggia di Zadlo;i cacciatorpediniere francesi Bisson, Bouclier, Commandant Riviére e Magon, destinati alla scorta del Marsala e a compiere la ricognizione offensiva degli ancoraggi dell’isola di Lagosta, con taglio dei cavi telegrafici.
L’appoggio a distanza è fornito dagli incrociatori corazzati Giuseppe Garibaldi e Varese, mentre il sommergibile Velella è in agguato nelle acque di Pelagosa, il Nereide in quelle antistanti Punta Planka e il francese Monge sorveglia l’accesso a Cattaro.
L’operazione riesce perfettamente: sull’isola vengono presi prigionieri sei fanalisti, dopo alcune ore i diversi gruppi navali fanno rientro a Brindisi, il reparto da sbarco viene lasciato a presidio mentre il sommergibile Velella rimane in agguato nelle acque attorno l’isola.
Fonte: Marina Militare