Il più bel regalo mai portato dalla Befana!

(di Andrea Troncone)
07/01/21

6 gennaio 1982. Non è un errore, la data è esatta, quella dell’Epifania.

Un’Epifania con un grande dono, quella di 39 anni fa, per la storia dell’aviazione italiana: portò il primo Aermacchi MB-339 alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, le “Frecce Tricolori”!

Molti all’inizio storsero il naso, perché le differenze con il FIAT G91 (foto seguente) erano davvero tante e tutte apparentemente sfavorevoli per il nuovo aviogetto: molto meno potente e veloce, senza quell’immagine di aereo da caccia che il G91 aveva, con quel muso appuntito, le ali a freccia e i paracadute frenanti all’atterraggio. Ci aggiungiamo anche che all’epoca gli incroci (soprattutto in allenamento, a Rivolto) avvenivano veramente 2 centimetri sopra i fili d’erba nel fragore di motori di aerei da caccia d’altri tempi e tutto questo non dava spazio ad altri sentimenti che non fossero eccitazione ed orgoglio nazionale.

Il “339”, con la sua ala trapezia quasi rettangolare e il suo aspetto di “delfino volante” era (ed è) decisamente più pacioso, e anche le notizie sulle sue limpide qualità di volo e dell’“ordine e pulizia” della sua strumentazione fecero per qualche tempo pensare che l’atto eroico dell’esibizione delle Frecce Tricolori (veramente eroico per come veniva eseguito con il G91) fosse cosa ormai relegata alla memoria ed “impresa a basso impatto emotivo”.

Messo a punto un programma acrobatico tagliato su misura delle caratteristiche di quello che era un aereo da addestramento al volo e non più un cacciabombardiere, installato un impianto fumogeno integrato nella fusoliera (e non applicato al suo esterno, come nelle intenzioni iniziali del progettista), sostituiti i serbatoi alari di estremità con altri subalari per esigenze acrobatiche e di visibilità e impreziosito il tutto con una livrea moderna e accattivante, tutti si sono dovuti ricredere quando lo hanno visto all’opera.

Anzi, le caratteristiche “morfologiche” del nuovo aeroplano permettono manovre impensabili per un aviogetto, come la “Scampanata” o il “LomÇevak”.

Per 39 anni i 10 MB-339 delle “Frecce Tricolori” hanno portato in volo, insieme alla nostra bandiera, la dimostrazione di una leadership incontrastata nella capacità di progettare e produrre i migliori velivoli da addestramento al volo militare di 2° e 3° periodo istruzionale.

Il “339” ha permesso di rappresentare in quel modo l’Italia in tutto il mondo, anche dove il G91 non sarebbe potuto arrivare, come in America. La Pattuglia Acrobatica, infatti, non ha solo un ruolo di ambasciatore di patriottismo e rappresentanza, ma anche quello di esibire le capacità progettuali ed industriali della nostra nazione.

Per chi non sapesse cosa vuol dire 2° e 3° periodo istruzionale dell’addestramento dei piloti militari destinati alla linea “caccia”, e capire come questi potranno aggiornarsi nell’immediato futuro, può essere utile fare una rapida divagazione.

La “Fase I” dell’addestramento dei piloti militari è stata svolta finora a Latina presso il 70° stormo ed ha come unico scopo identificare quali piloti abbiano il potenziale per diventare poi piloti militari. Per fare questo si addestrano “ab initio” gli allievi ufficiali e li si fa diventare piloti di aeroplano, su velivoli monomotori ad elica SF-260, nato come SIAI-Marchetti, confluita insieme all’Aermacchi e all’Alenia nella Leonardo S.p.A.

La “Fase II”, è l’addestramento basico comune a tutti i piloti e al termine di questa avviene la divisione in 4 linee diverse: linea aerotattica, linea trasporti, linea elicotteri ed in fine velivoli a pilotaggio remoto. Questo addestramento avviene presso il 61° stormo di Lecce-Galatina su MB-339A.

Per ciascuna di queste fasi avviene una “fase 3” che è l’addestramento avanzato specifico in funzione del settore di impiego del pilota. Per quelli destinati alla linea aerotattica avviene ancora presso il 61° stormo, ma su MB-339CD ed al termine di questa, conseguito il brevetto di pilota militare c’è la “Fase 4” che è l’addestramento pre-operativo, esclusivo appannaggio del T-346A.

Proprio all’aeroporto militare di Lecce-Galatina (foto) sono atterrati, esattamente due settimane fa i primi due esemplari del velivolo d'addestramento basico T-345A (M-345 High Efficiency Trainer – HET sviluppato e prodotto da Leonardo Spa), aeromobile destinato a sostituire gradualmente tutta la flotta di MB-339 dell’“Arma Azzurra”.

Il nuovo addestratore, di progettazione e produzione totalmente italiana sarà impiegato dal 61° stormo per le fasi II e III dell'iter formativo dell'Aeronautica Militare e delle forze aeree estere che addestrano i propri piloti presso la scuola internazionale di volo. Grazie al “family feeling” che lo accomuna al T-346A e alle sue infrastrutture di supporto è talmente ben inserito in questo metodo di formazione modulare che permette di ridurre da tre a due le tipologie di velivoli impiegati.

Questo programma addestrativo integrerà il 61° stormo con la futura International Flight Training School (IFTS), i cui lavori sono stati inaugurati lo scorso 16 dicembre presso la base aerea di Decimomannu (Ca). 

L’introduzione del T-345A (o M-345 HET che dir si voglia), è stata una parziale riscoperta di un concorrente dell’Aermacchi MB-339, il SIAI-Marchetti S211, ma è stato ampiamente aggiornato soprattutto in quanto a motore ed avionica. In particolare quest’ultima fa uso di tecnologie avanzatissime già in uso sul T-346A che permettono un passaggio meno problematico e molto efficiente alla fase avanzata dell'addestramento "Advanced/Lead-In to Fighter Training" (fase IV), a totale vantaggio della della qualità dell’addestramento con significativa riduzione dei costi che giustifica il nome di M-345-HET (High Efficiency Trainer)

Tutto questo avviene quando tutti i velivoli da addestramento attualmente in uso nei paesi Occidentali (AlphaJet, SAAB 105, CASA 101, BaeHawk, ed MB-339) sono prossimi ad uscire di scena, delineando lo scenario di un’opportunità incredibile per l’ingegneria e l’industria nazionale.

Una risorsa come l’MB-339, per quanto meravigliosa, è ormai troppo costosa, non altrettanto integrata nell’iter formativo dei piloti militari e con ormai ridotta disponibilità di ricambi.

E per l’impiego come ambasciatore dell’orgoglio italiano con le Frecce Tricolori?

Be', fatta la premessa che i requisiti tecnici del differente impiego rispetto all’uso come addestratore comporta meno necessità di adattamento rispetto a quanto necessario per l’ MB-339, potrei ripetere quanto ho già scritto sopra nel passaggio da FIAT G91 a MB-339, aggiungendo che la Patroulla Aguila (Spagna) non ha mai sfigurato, pur avendo un mezzo meno performante del nostro MB-339.

Ai più tecnici lascio un paio di grafici del diagramma di virata dell’MB-339 e dell’M-345, a tutti gli altri do appuntamento al primo airshow della nostra Pattuglia Acrobatica Nazionale sul M-345.

Quella sarà la migliore spiegazione!

Foto: Aeronautica Militare

Diagrammi: Alenia-Aermacchi (elab. Difesa Online)