Dopo oltre due settimane di attività, si è conclusa la 3ª “Scuola Tiri AVES 2021”, svoltasi presso il Poligono Sperimentale Interforze di Salto di Quirra (PISQ) sotto la direzione del 4° reggimento AVES “Altair”.
La scuola tiri è uno degli eventi addestrativi più importanti che la specialità pianifica, organizza e conduce ciclicamente, più volte all’anno. L’esercitazione è finalizzata al mantenimento della capacità combat con l’armamento di bordo degli elicotteri, in favore degli equipaggi di prossima immissione nei Teatri Operativi ed in turno di prontezza per i piani di contingenza nazionali.
Le attività di qualifica, ripristino e mantenimento del personale navigante hanno visto impiegate tutte le linee operative della flotta AVES. In particolare, sulla base del PISQ sono stati rischierati un elicottero CH-47F del 1° reggimento “Antares” di Viterbo, un HH-412 del 2° reggimento “Sirio” di Lamezia Terme (CZ), due UH-90 e due AH-129D della brigata aeromobile “Friuli” (distaccati dal 5° reggimento “Rigel” di Casarsa della Delizia e del 7° reggimento “Vega” di Rimini), oltre alla componente UH-205 con cinque elicotteri in servizio al 4° reggimento “Altair” provenienti dalle due sedi di Venaria Reale (TO) e Bolzano.
La Task Force, appositamente costituita sotto il comando del 4° “Altair”, grazie anche al supporto di uomini e mezzi del 21° distaccamento AVES “Orsa Maggiore” di Cagliari, del nucleo carabinieri del comando aviazione dell’Esercito e del 28° gruppo “Tucano” che ha messo a disposizione gli aerei Dornier 228 e Piaggio 180 per il trasporto del personale, ha gestito e coordinato più di 220 soldati unitamente alla direzione di esercitazione.
Nel corso dell’addestramento, sono state condotte attività a fuoco sia diurne sia notturne utilizzando tutti i sistemi d’arma in dotazione, con munizionamento calibro 7,62 mm e 20 mm, oltre all’impiego dei razzi da 70 mm dall’elicottero “Mangusta”. Tale evento addestrativo ha permesso di affinare le procedure e le tecniche d’impiego tra le diverse componenti della specialità in termini di preparazione, efficacia e soprattutto di integrazione con la componente terrestre, per poter sempre assicurare al meglio il supporto all’Esercito nella terza dimensione.