Erano stati segnalati solo due razzi e qualche caricatore, riemersi dal terreno durante dei lavori di scavo, ma gli specialisti dell’esercito, intervenuti su richiesta della prefettura di Genova, hanno scoperto un piccolo arsenale; un nascondiglio probabilmente partigiano che celava 29 bombe a mano DZE39, 56 razzi controcarro M6, 2 mitragliatrici e più di 5000 cartucce, tutto di fabbricazione statunitense.
Sono occorsi due giorni di lavoro per rimuovere in sicurezza il materiale, valutare la pericolosità di ogni singolo artifizio e trasportarlo presso la cava di Camaldoli (Forte Ratti), dove è stata individuata un’area idonea a distruggerlo per brillamento.
Per gli specialisti della brigata alpina Taurinense - che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all'estero - si tratta del 72° intervento dall’inizio dell’anno nell’ambito della bonifica del territorio da residuati bellici in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Fonte: Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell'Esercito