L'addestramento, condotto nel contesto di validazione connesso all'inserimento dell'unità nel pacchetto JRRF (Joint Reaction Rapid Force) per l'anno 2015, ha visto l'unità impegnata in uno scenario supposto come potenzialmente ostile.
Tale presupposto ha richiesto l'impiego di tutte le armi in dotazione, compresi i mortai da 120 mm. ed i sistemi controcarro "Milan".
Da rilevare la proficua collaborazione con la scuola di aerocooperazione di Guidonia che ha consentito di operare con la cosiddetta "terza dimensione": un supporto alla manovra di vitale importanza per lo sviluppo della successiva operazione avioportata e dello schieramento sul terreno protrattosi per circa cinquantaquattro ore.
La missione del 183° reggimento, tipica delle aviotruppe, ha preso il via dall'aviolancio di una forza composta dalla componente esplorante e dal successivo scaglione assalto che hanno garantito la sicurezza dell'area.
Una successiva aliquota di paracadutisti, imbarcata su elicotteri multiruolo, ha invece provveduto alla creazione di un posto comando tattico avanzato avente, tra gli altri, il compito di garantire i collegamenti digitali e satellitari verso i comandi sovraordinati e le dipendenti unità sul terreno. Fondamentale, per lo sviluppo dell'attività addestrativa, il supporto degli equipaggi del 1° reggimento AVES "Antares" di Viterbo su vettori CH-47 ed AB-412, e dell'11° reggimento trasmissioni "Leonessa" di Civitavecchia che ha partecipato all'esercitazione con materiali tecnici e specialisti.
In sintesi, un contesto addestrativo aderente ai possibili scenari di impiego dal quale il 183° "Nembo", grazie alla meticolosa pianificazione ed alla collaborazione a tutto tondo con i numerosi assetti dispiegati sul terreno, ha ottenuto preziose indicazioni utili allo sviluppo ed alla condotta di attività future.
Fonte: Comando delle Forze Operative Terrestri