L'Esercito, intervenuto fin dal 1 febbraio, ha schierato sul terreno oltre 140 militari e 45 mezzi. Tra questi 4 BV206, veicoli cingolati speciali, nati per operare in climi estremi ed innevati, con i quali sono state raggiunte le case isolate, recuperato personale e distribuiti generi di conforto insieme alla protezione civile. I militari, inoltre, hanno ripristinato la viabilità sgomberando le principali rotabili, le vie di accesso agli edifici pubblici e i tetti dalla neve caduta abbondante nei giorni precedenti.
I soldati, provenienti dal 7° reggimento Alpini e dai reggimenti del Genio (2°di Trento, 3° di Udine e 8° Legnago), hanno operato nei comuni di Cencenighe Agordino, Santo Stefano di Cadore, Pieve di Cadore, Falcade, Valle di Cadore, Arabba, Borca di Cadore, Rocca Pietore, Forno di Zoldo, San Pietro di Cadore, San Vito di Cadore, Sappada e Cortina d’Ampezzo, dove i rocciatori dell’Esercito hanno provveduto anche alla messa in sicurezza dei tetti degli edifici gravati da oltre due metri di neve.
L'impegno dell'Esercito continua ancora nel comune di Fiumicino, dove, anche dopo il termine dell'emergenza, una squadra con due idrovore è rimasta per continuare nell'opera di raccolta delle acque che ancora invadono abitazioni, cantine e garage. Questa mattina, inoltre, l'Esercito è intervenuto nel centro di Pisa per rinforzare le paratie sul fiume Arno con 115 paracadutisti del Centro Addestramento Paracadutisti.
Fonte: Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione – Sz. PI