Giovedì 23 marzo, il reparto comando e supporti tattici “Cavalleggeri di Treviso (28°)” con sede a Gorizia, nell’ambito del programmato percorso formativo dedicato alla storia militare, riguardante gli eventi del primo conflitto mondiale che coinvolsero il reggimento sul Carso Monfalconese, ha condotto un Battlelfield tour suddiviso in due differenti momenti; il primo, nel corso della mattinata, si è svolto lungo le trincee Joffre e “del Tamburo”, fino a quota 93, punto topografico in cui sono stati raccontati nel dettaglio i combattimenti del 15-16-17 maggio del 1916 e dove è stata svolta una breve, ma sentita, cerimonia di commemorazione dei Caduti del Reparto proprio nell’area in cui questi sacrificarono con eroismo la propria vita. Successivamente, a nord del Sacrario Militare di Redipuglia, lungo il monte Sei Busi, sono state ricognite le trincee, riportanti al loro interno le epigrafi riferite ai reparti di cavalleria appiedati nel 1916 con una particolare attenzione ai reggimenti “Treviso”, “Guide” e “Genova”.
L’intera attività è stata guidata dal dott. Marco Pascoli, storico militare della Grande Guerra e guida qualificata di media montagna che, con la competenza dell’esperto ricercatore e l’eloquio coinvolgente dell’appassionato, ha potuto offrire un racconto storico ricco di dettagli e particolari non sempre noti, ma fondamentali per comprendere le peculiarità della guerra carsica.
Nell’ambito dell’ormai consolidato percorso di collaborazione tra i Cavalleggeri di Treviso e le istituzioni del territorio l’attività, patrocinata dai comuni di Gorizia e Ragogna, dall’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria e dal comune di Treviso, di cui il reparto porta orgogliosamente il nome, ha visto la partecipazione attenta e competente di una classe Quinta del Liceo delle Scienze Umane “Scipio Slataper” di Gorizia.
Nel suo intervento introduttivo il comandante del reparto, ten. col. Andrea Pastore, ha tenuto a ribadire l’importanza di questi momenti in quanto legano assieme i mondi della scuola, del territorio e delle Forze Armate in nome della memoria condivisa e dei valori di cui, coloro i quali si sacrificarono nelle trincee della Grande Guerra, sono ancora oggi testimoni.