Il programma delle escursioni - momento formativo essenziale per le unità di specialità alpina – ha compreso ben 6 ascensioni – ha toccato vette intorno ai 2800 metri – 4 scavalcamenti di colle, 4 marce notturne e 14 pernotti in quota, oltre a 2 itinerari su vie ferrate.
Lo sviluppo lineare complessivo del movimento in montagna è stato di 160 km, con 12000 metri di dislivello da superare.
Per il 9° reggimento, comandato dal colonnello Massimo Iacobucci, si è trattato di un gradito ritorno, dopo oltre un decennio, sulle vette della Majella, area appenninica di formidabile bellezza ed assoluta difficoltà alpinistica, luogo in cui tradizione alpina e storia militare si sono più volte incrociate durante il secolo scorso.
Numerose le località dove gli uomini e le donne del 9° hanno costituito le proprie basi dalle quali partire in marcia: gli accampamenti della 93^ compagnia "fai strada" e della 108^ compagnia "a zump de camosce" in successione sono stati allestiti nei territori di Campo di Giove, Passo San Leonardo e Pacentro mentre il comando di reggimento ha costituito il proprio centro decisionale nelle suggestive aree del parco della Majella.
Tra le ascensioni più importanti figurano il monte Mileto (quota 2793), il monte Tavola Rotonda (q. 2403), il monte Amaro (q. 2796) ed il monte Morrone (q. 2061) quest'ultima quota conquistata dopo un passaggio suggestivo sul versante dominato dall'eremo di Celestino V.
La sicurezza è stata fornita da 2 squadre di soccorso costituite da istruttori militari di alpinismo, le sale operative delle basi hanno avuto la possibilità di tracciare in tempo reale le posizioni delle compagnie in marcia mediante l'integrazione GPS-radio, garantendo al comando del reggimento rischierato il controllo istantaneo delle attività addestrative e logistiche.
Per il 9° alpini, il campo marciante appena concluso ha rappresentato non solo un momento addestrativo peculiare ed importantissimo, ma oltremodo l'occasione per rivivere con i numerosi gruppi ANA della zona le tradizioni della storia degli alpini abruzzesi e di onorare i numerosi caduti con le stellette che sui pendii della Majella parteciparono alla liberazione d'Italia alla fine seconda guerra mondiale.
Fonte: Comando delle Forze Operative Terrestri