Il CeMiSS presenta il volume "Prospettive 2014"

19/03/14

Ieri, presso il Centro Alti Studi per la Difesa, è stato presentato il volume Prospettive 2014 del Centro Militare di Studi Strategici (CeMiSS), opera che individua nuove opportunità e crisi in un sistema internazionale sempre più complesso con riferimento al breve-medio periodo.

L'ammiraglio di squadra Rinaldo Veri, presidente del CASD e il generale di divisione Nicola Gelao, direttore del CeMiSS, hanno introdotto la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Rai Barbara Carfagna a cui hanno preso parte: Alessandro Politi, analista politico e strategico, Paolo Quercia, direttore del CENASS (Center for Near Abroad Strategic Studies), Nicola Pedde, direttore dell’Institute for Global Studies e della ricerca sul Medio Oriente e Golfo Persico e Marco Massoni, direttore di Ricerca per l’Africa al CeMiSS.

La presentazione del volume “Prospettive 2014”, è stato anche un momento di confronto e di discussione sulle principali questioni geopolitiche che stanno caratterizzando il nostro pianeta, individuando le linee di tendenza con cui si dovranno confrontare i decisori nazionali ed internazionali.

L'incontro si è articolato in una panoramica generale sull’anno che si è appena concluso e sugli eventi relativi ai primi mesi del 2014. Successivamente, nel vasto panorama dei mutamenti in atto, sono state analizzate alcune aree e questioni di interesse per il nostro Paese (Balcani, Iran e Africa Centrale), cogliendo gli elementi maggiormente caratterizzanti delle crisi in atto o potenziali, con una visione prospettica e pragmatica sullo sviluppo degli eventi.

Erano presenti quasi tutti i collaboratori del CeMiSS che, nel corso del 2013, hanno contribuito al monitoraggio strategico degli eventi e alla stesura del volume. All’evento hanno partecipato rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, diplomatico e militare nonché un nutrito gruppo di studiosi e ricercatori con cui il CeMiSS normalmente si confronta e collabora.

Al termine della presentazione è intervenuto il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, che ha illustrato come si pone la leadership militare nel contesto attuale:

"La gerarchia militare ha un senso perché noi dobbiamo, e siamo obbligati in certi casi, a richiedere al nostro personale sacrifici che altre organizzazioni non chiedono. Quindi la gerarchia militare, a prescindere dalle scelte... è fondamentale per non disperdere le responsabilità. Oggi noi, in questo paese..., vediamo una progressiva dispersione della linea chiara di responsabilità, che per noi è comando. Il comando vuol dire avere i mezzi, gli uomini, ma soprattutto sapersi assumere le responsabilità. Se questo non avviene allora è vero che bisogna cambiare la leadership. I militari sono i primi che hanno cominciato a parlare di leadership, in tempi non sospetti, in cui si parlava di managerialtà. Managerialità significa saper gestire, la leadership significa avere una visione, sapersi far seguire. E' chiaro che se interventi legislativi, finanziari, economici portano ad annacquare il senso della gerarchia militare, le Forze Armate perdono le loro capacità fondamentali."

Monica Palermo