Il Santo Padre ha voluto, in un luogo simbolo di quel conflitto che custodisce le spoglie di oltre 100.000 vittime del fronte carsico, pregare per i milioni di caduti di quella guerra che cento anni fa portò al completamento dell'unità nazionale e all'affermazione degli stati-nazione.
Nel pellegrinaggio presso il Sacrario, il papa ha incontrato gli uomini e le donne della Difesa che oggi, come cento anni fa, sono al servizio dello Stato.
La visita, organizzata dalla Difesa con il contributo delle autorità locali, è un ulteriore capitolo delle cerimonie connesse con il centenario della "Grande Guerra".
All'interno del Sacrario di Redipuglia si è svolta una funzione religiosa officiata assieme ai cappellani militari italiani e agli ordinari militari delle nazioni che parteciparono al conflitto.
Una funzione che ha avuto nell'appello del pontefice a muovere dal torpore delle anime sintetizzato nel "a me che importa" al pianto della conversione il suo momento più forte.
Il ministro della Difesa, al termine della funzione, ha donato al papa un altare da campo usato per le celebrazioni eucaristiche sul fronte. Il capo di stato maggiore della Difesa ha consegnato al santo padre il foglio matricolare del soldato Giovanni Carlo Bergoglio, bersagliere nonno del pontefice che combatté sul Carso nella "Grande Guerra".
Fonte: Stato Maggiore Esercito