Si è svolta nei giorni scorsi, presso “Camp Singara”, la base italiana di Erbil in Iraq, l’esercitazione Mass Casualty (MASCAL). L’esercitazione a guida americana, che ha visto la partecipazione in contemporanea dei contingenti italiano, ungherese, olandese, tedesco e inglese era finalizzata a testare le capacità di risposta ad un emergenza sanitaria improvvisa che eccede per gravità e numero dei coinvolti.
Nel caso specifico, l’esercitazione ha simulato l’attacco da fuoco indiretto della base di “Camp Singara” del contingente italiano, al comando del col. Domenico Di Biase ed ha verificato il rispetto del protocollo previsto dal piano di contingenza in caso di evento mass casualty che viene messo in atto da parte di tutto il personale militare addetto alla gestione dell’emergenza (personale della sala operativa e sanitario, Military Police, Battaglione Supporti) e non.
L’attività si è sviluppata in quattro fasi: nella prima fase, all’allarme sonoro, tutto il personale si è recato presso i luoghi di riparo designati (bunker); nella seconda fase, al termine dell’emergenza e della conferma dalla Sala Operativa dell’"All Clear", sono iniziate le operazioni di search da parte del personale militare qualificato “soccorritore militare” che individuati due militari feriti, sono stati barellati e trasportati con urgenza presso il CCP (Casualty collection Point) nell’area antistante il ROLE 1; nella terza fase, il personale sanitario (triage team), ha provveduto alla classificazione sanitaria dei pazienti e dopo aver stabilizzato le condizioni degli stessi, è stato predisposto il loro trasporto presso il ROLE 2; nella quarta fase i pazienti feriti sono stati presi in cura dal personale medico per gli accertamenti diagnostici e le cure del caso.
In ultimo, il debriefing, con i rappresentanti dei Paesi della coalizione partecipanti, ha evidenziato le criticità emerse e le lessons learned necessarie per ottimizzare la risposta nell’ottica di un addestramento periodico ed efficace.
L’esercitazione, nell’ambito dell’Operazione Prima Parthica, condotta nel rispetto delle norme vigenti in materia di contenimento del contagio da Covid-19 ed organizzata in cooperazione tra le unità della coalizione presenti nell’EIA (Airport International Erbil), ha visto la perfetta interazione delle parti che hanno dimostrato grande professionalità e sinergia d’intenti, elementi indispensabili per la gestione di una situazione emergenziale.
“Un addestramento continuo in chiave internazionale con i nostri alleati della coalizione, è fondamentale al fine di testare i protocolli e le procedure da attuare, minimizzare le perdite in casi d’emergenza e creare le condizioni di sicurezza necessarie per salvaguardare l’incolumità del personale”. Queste le parole del col. Di Biase che al termine dell’attività si è complimentato con il personale del contingente italiano della missione in Iraq per la perfetta riuscita dell’esercitazione.