Alla cerimonia saranno presenti il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini ed il comandante del raggruppamento "Strade Sicure" Sicilia Occidentale, colonnello Marco Buscemi.
L’operazione “Strade Sicure” che garantirà la vigilanza del Centro di Soccorso e Prima Accoglienza continuerà comunque sull’isola sotto il comando del raggruppamento Sicilia Occidentale (reggimento Lancieri d’Aosta con sede a Palermo) e verrà condotta da un plotone di 20 uomini dell’A.M..
L’esercito italiano lascia l'isola dopo 28 anni di presenza quasi ininterrotta. I primi uomini, una compagnia di paracadutisti della brigata Folgore, furono inviati a Lampedusa il 16 Aprile 1986, a seguito di una grave crisi diplomatica con la Libia.
Da allora sull’isola è sempre stata presente una componente della forza armata, che aveva sede in una piccola base dell’esercito a Contrada Imbriacola, passata poi al demanio nel 2006 e successivamente divenuta sede del Centro di Soccorso e Prima Accoglienza per i migranti.
Tra i momenti più significativi della presenza dei militari dell'esercito occorre ricordare l’intervento in occasione del naufragio del 3 ottobre 2013, quando un imbarcazione libica partita da Misurata si inabissò a largo dell’isola, provocando 366 morti e 20 presunti dispersi.
L’esercito intervenne immediatamente disponendo un sistema di osservazione e controllo lungo le coste dell’isola per avvistare i naufraghi, contribuendo al soccorso dei migranti e occupandosi del recupero e trasporto delle salme delle vittime.
Considerata la grave emergenza umanitaria, pochi giorni dopo il naufragio, l’esercito impiegò sull’isola anche alcuni militari di origini africane, per facilitare i rapporti tra Istituzioni e migranti e interpretarne le esigenze utilizzando la loro lingua madre.
Da allora i soldati con compiti di mediazione culturale, si sono continuamente avvicendati sull’isola rappresentando un importante ausilio per autorità e ospiti del centro di accoglienza.
Fonte: Stato Maggiore Esercito