Tra il 29 novembre e il 01 dicembre 2023, sul Ghiaccio del Gigante del massiccio del Monte Bianco a oltre 3.500 metri di altitudine, tre team dell'Esercito Italiano sono stati impegnati, per tre giorni e due notti, in un progetto di ricerca scientifica e di sperimentazione di nuove tecnologie in ambiente dalle caratteristiche "artiche".
I cambiamenti climatici e la sempre maggior accessibilità alla regione hanno rinnovato la centralità economico/militare dell'Artico a livello internazionale. L’Esercito ha avviato un’attività di studio e sperimentazione volta a far acquisire alle unità delle Truppe Alpine la capacità di operare anche in questa particolare tipologia di ambiente.
Con la collaborazione di partner scientifici, università e aziende, è stato condotto un primo progetto di ricerca, finalizzato allo sviluppo di nuovi protocolli scientifici e di innovazione tecnologica diretti alle applicazioni militari.
Un comitato scientifico ha guidato le diverse fasi di raccolta e studio dei parametri funzionali attraverso la cooperazione di ricercatori e personale medico appartenente al CNR di Pisa, alle Università di Ferrara, Bologna, Milano e all'Università della Montagna di Edolo. Nel “laboratorio naturale” del ghiacciaio del Monte Bianco, è stato condotto un field test dove sono stati sistematizzati dati fisiologici e cognitivi in relazione a quelli ambientali.
I parametri biologici individuali sono stati monitorati attraverso strumentazione avanzata e sensori diagnostici indossabili. I dati raccolti in tempo reale sono stati analizzati e confrontati con quelli di test precedentemente condotti, al fine di studiare la risposta fisiologica in condizioni di freddo estremo. L'attenzione è stata rivolta anche ai processi neurologici e cognitivi, per valutare la capacità decisionale e di adattamento in situazioni di stress e fatica.
Sono stati coinvolti nella sperimentazione dei giovani ufficiali della Scuola di Applicazione di Torino assegnati alle truppe alpine, un team di sei soldati altamente specializzati in ambito alpinistico militare provenienti della brigata alpina Taurinense e personale del 4° reggimento alpini paracadutisti e un terzo team composto da guide alpine militari del centro addestramento alpino.
La collaborazione tecnologica con diverse aziende ha permesso di sperimentare materiali ed equipaggiamenti che il personale ha utilizzato in cicliche fasi di stazionamento e di movimento.
Nuove tipologie di tende, sacchi a pelo e materassini al pari di razioni viveri utilizzabili in ambiente estremo sono state trasportate in autonomia attraverso l'ausilio di slitte trainate da operatori dotati da innovativi sci studiati per l'impiego militare.
A questa prima fase di sperimentazione, seguiranno ulteriori studi per approfondire le tematiche più complesse dell'artico per giungere ad una migliore comprensione delle malattie e del comportamento dell'essere umano in quelle particolari condizioni ambientali a beneficio sia delle capacità militari, sia delle organizzazioni e imprese civili che operano in quelle latitudini.