Kosovo: attività CIMIC per il contingente italiano

(di Stato Maggiore Difesa)
06/10/21

Si sono conclusi recentemente due progetti di cooperazione civile militare, fra i soldati italiani del Regional Command West (RC-W) e la popolazione kosovara.

Nei comuni di Peja/Pec e a Donja Gusterica di Gracanica si sono svolte, nell’ultima decade di settembre, delle donazioni realizzate dall’Unità italiana del comando multinazionale della missione KFOR, che attualmente vede maggiormente impegnati i paracadutisti dell’Esercito della brigata Folgore con i Diavoli Gialli del 185° rgt artiglieria paracadutisti e il rgt logistico Folgore.

La prima donazione, effettuata al comune di Peja/Pec, ha visto donare delle scacchiere in legno per non vedenti e ipovedenti all’istituto statale di Xheladin Deda.

La medesima scuola successivamente è stata sanificata contro il virus Covid-19 dai nuclei disinfettori del contingente italiano prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Le particolari scacchiere donate sono realizzate in modo tale che ogni casa (quadrato bianco o nero) possieda una profondità diversa, con un foro al centro che consente ai pezzi in legno di essere infilati e di rimanere stabili quando toccati; inoltre ogni pezzo riporta sulla sommità una punta che ne permette una facile individuazione.

In occasione della donazione il dirigente scolastico Xhavit Kastrati ha ringraziato il contingente italiano, affermando che tali strumenti risulteranno utili per migliorare la capacità aggregativa dei studenti affetti da deficit del campo visivo.

La seconda cooperazione civile-militare ha visto la cessione a titolo temporaneo e gratuito, di un modulo abitativo al Centro Sanitario Donja Gusterica.

Tale richiesta, giunta per il tramite del cappellano militare Don Fausto dai monaci ortodossi di Dekani e approvata dal colonello Andrea Bertazzo, comandante del Regional Command West, ha reso possibile al direttore sanitario del nosocomio, dr. Miladenovic, di accogliere i cittadini potenzialmente affetti da Covid-19, per il preliminare triage in modo da tenerli separati dai restanti pazienti, al fine di limitare la diffusione del virus.

L’esecuzione di tali attività sono realizzate allo scopo di incrementare la capacità di fornire servizi essenziali per tutta la popolazione con un criterio di equità e equilibrio fra tutte le etnie presenti nell’area in teatro operativo.

Sulla base di questi principi, i militari italiani in Kosovo, oltre ad operare quotidianamente per il monitoraggio dell’area di responsabilità a garanzia della sicurezza e della libertà di movimento, contribuisce a supportare la crescita delle realtà locali.