Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus… e la Difesa ha ancora il “COVI”???

(di Andrea Cucco)
20/03/23

“Nell’immagine del triste corteo che sfilò qui tre anni fa non c’è solo dolore, c’è anche il riscatto dell’Italia. C’è uno Stato che fa quanto deve, c’è la Difesa per la collettività. La Giornata di oggi non è solo un simbolo di dolore ma di una comunità che nel momento peggiore reagisce".

Con queste testuali parole il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commemorato l’altroieri a Bergamo la Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus assieme ad autorità civili e militari.

Sui motivi reali e sulla malagestione della Pandemia, in altro luogo (o in altre piazze...) un giorno si farà giustizia, è certo però che sul termine COVID non si può e non si deve equivocare. Appare dunque assurdo che proprio l’ex commissario straordinario all'emergenza COVID-19, sia a capo di un comando che, dal luglio 2021 ha cambiato il nome da COI a COVI.

Forse l’assonanza sarà solo un’impressione personale ma sentir parlare di comando operativo di vertice interforze (COVI) della Difesa (tanto valeva chiamarlo direttamente COVID!) fa contorcere le budella.

Il conteggio delle vittime italiane della Pandemia è prossimo alle 190.000 e tutti abbiamo avuto un parente, un amico o un conoscente che ha perso la vita nello scorso triennio.

La domanda per il ministro della Difesa è dunque semplice e chiara: “è possibile modificare l’acronimo di un comando della Difesa, per rispetto – o anche solo 'a scanso di equivoci' – nei confronti dei nostri morti?”

Io non so voi ma, come quando sento parlare di CIA penso alla celebre agenzia di spionaggio statunitense e non alla confederazione italiana agricoltori, quando sento le 4 lettere COVI – istintivamente – penso proprio ad un "periodo di dolore" che il nostro paese ha luttuosamente attraversato. Con o senza “D”!

Confido che il ministro di una “comunità che nel momento peggiore reagisce", farà altrettanto. Fosse solo per tardivo (non era in carica allora, ma lo è oggi!) “buon gusto” e rispetto nei confronti della stessa.

Foto: ministero della difesa