Mercoledì 14 giugno, presso la Casa dell’Aviatore a Roma, si è tenuto il convegno scientifico “Dal COVID al Long COVID: clinica e prevenzione in ambito Aeronautico”, organizzato dall’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (IMA) di Roma, destinato a medici, infermieri e psicologi militari e civili.
L’evento, presieduto dal brigadier generale Fabio Morgagni, direttore dell’IMA, che ha avuto il patrocinio dell’ENAC e del CESMA a sottolineare la multidisciplinarietà dell’argomento, ha affrontato le problematiche cliniche determinate dal Covid-19 in acuto e soprattutto nel lungo termine, con un focus particolare rivolto ai marker prognostici e all’impatto sulla valutazione dell’idoneità al volo, e lo scopo di cominciare a identificare elementi utili per la diagnosi e, soprattutto, per l’inquadramento clinico e prognostico di una patologia ancora non definita nelle sue possibilità di evoluzione.
Durante l’emergenza pandemica la Sanità Aeronautica e la Forza Armata stessa sono state parte integrante del sistema di allerta contribuendo fattivamente a fronteggiare gli eventi critici causati dal diffondersi del virus. A sottolineare l’integrazione della componente militare con gli altri elementi del sistema sanitario del Paese, è stata la presenza di autorevoli relatori istituzionali provenienti dal ministero della Salute, dall’IRCSS INMI Spallanzani, dalla Croce Rossa Italiana, dall’Università “La Sapienza” e dall’Ordine dei Medici di Palermo.
Il convegno ha mirato infatti a riunire esperti di vari settori, tra cui medicina, sanità pubblica, sicurezza aerea, psicologia, per discutere delle sfide affrontate durante la pandemia. Gli aspetti clinici dell’infezione da COVID-19 a lungo termine nel personale dell’aviazione, le strategie di prevenzione per i viaggi aerei, i protocolli di disinfezione degli aeromobili e altri argomenti correlati sono stati discussi durante l’evento.
Di particolare interesse la tavola rotonda in cui giovani medici e infermieri in divisa hanno presentato diverse esperienze cliniche in ambito di Medicina Aeronautica, basate sullo studio di casistiche reali evidenziate su personale di volo e non, in sede di visita periodica o nell’osservazione post infezione.
L’importanza dell’evento è stata sottolineata anche dagli interventi di importanti autorità militari, in primis il capo di stato maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti, che nel suo intervento di apertura dei lavori ha evidenziato come il contributo della Sanità Militare ed in particolare di quella aeronautica, si è rivelato indispensabile durante la pandemia soprattutto nel settore del trasporto in alto biocontenimento, e come la capacità sviluppata debba essere oggi un impulso a migliorare al fine di essere pronti a fronteggiare eventuali nuove epidemie.
L’ispettore generale della Sanità Militare, generale di divisione Vito Ferrara, ringraziando l’AM per il contributo fornito alla sanità militare durante la pandemia, ha evidenziato la crucialità del ruolo avuto dalla Forza Armata, infine il generale ispettore capo Giuseppe Ciniglio Appiani, capo del Corpo e del Servizio Sanitario aeronautico, ha invece esaltato il valore scientifico del convegno in particolare riguardo i postumi del Covid-19 e la loro relazione con l’attività di volo.