L'evento, quest'anno a guida italiana, è organizzato e gestito dall'aeronautica militare e vede coinvolti velivoli e personale di altre sette nazioni: Algeria, Francia, Libia, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia.
L'esercitazione ha l'obiettivo di promuovere l'adozione di procedure comuni e far addestrare in maniera congiunta i comandi responsabili – nei paesi coinvolti – delle operazioni aeree, le relative strutture di comando e controllo e sorveglianza radar, nonché i piloti e il personale delle basi della difesa aerea nella gestione di casi cosiddetti "Renegade", ovvero di aerei civili in arrivo o transito nello spazio aereo nazionale la cui condotta sia potenzialmente pericolosa per la sicurezza nazionale in quanto riconducibile ad una possibile azione terroristica.
"Mezzi flessibili e altamente tecnologici, professionalità, procedure e regole d'ingaggio certe e standardizzate, una catena di comando univoca: questi sono gli strumenti fondamentali per contrastare efficacemente ogni possibile forma di minaccia proveniente dal cielo", ha affermato il capo di stato maggiore dell'aeronautica militare, generale di squadra aerea Pasquale Preziosa, responsabile dell'attività di sorveglianza e difesa dello spazio aereo nazionale nei confronti dell'autorità governativa nazionale. "I recenti allarmi aerei hanno dimostrato che il sistema per la difesa e sicurezza aerea serve e funziona: laddove c'è un allarme, c'è una organizzazione che consente un intervento immediato per la sicurezza della popolazione. Ogni volta che andiamo in volo, anche durante missioni di addestramento come queste o in ambito NATO, facciamo sicurezza e siamo una credibile deterrenza per chi pensa di poter raggiungere le nostre case".
L'aeronautica militare, responsabile della pianificazione, direzione e condotta dell'evento, partecipa con diversi assetti: dal comando operazioni aeree di Poggio Renatico (Ferrara), dove oltre al personale AM saranno presenti i delegati delle nazioni partecipanti, verrà diretta e coordinata l'intera esercitazione alle tre basi della difesa aerea nazionale – il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle (BA) ed il 37° Stormo di Trapani – che saranno pronte a far decollare le proprie coppie di caccia intercettori Eurofighter in pochissimi minuti dall'ordine di "scramble", ossia di decollo immediato su allarme, per intercettare e scortare fuori dai confini nazionali o su uno scalo designato il velivolo sospetto. Uno dei velivoli da trasporto che nell'ambito dell'esercitazione simulerà di essere un "Renegade" sarà un velivolo del 31° Stormo dell'aeronautica militare di Roma Ciampino, che nello scenario assegnato attraverserà gli spazi aerei di Italia, Francia, Libia e Tunisia per poi fare rientro alla base. Tutte le attività in volo saranno condotte all'interno di specifiche aree e rotte di addestramento, coordinate in fase di pianificazione con i paesi partecipanti e con gli enti civili del controllo del traffico aereo.
Fonte: AM, Ufficio Generale per la Comunicazione - cap. Stefano Testa