Mò chi glielo dice a Trump?

(di Andrea Cucco)
07/11/24

Nel 2022, in piena amministrazione Biden, dopo oltre un decennio di promesse e solenni impegni per il 2024, l’Italia ha rinviato al 2028 l'obiettivo del 2% del PIL per la difesa.

Fu proprio durante la prima amministrazione Trump che l’Italia, insieme ad altri membri NATO, fu messa sotto pressione per aumentare drasticamente la propria spesa militare. Il presidente USA non era incline ai compromessi: con il suo caratteristico stile diretto, dichiarò ripetutamente che gli Stati Uniti non avrebbero più portato il peso della difesa europea sulle proprie spalle senza un impegno tangibile da parte dei paesi alleati.

Davvero possiamo credere che Trump, a gennaio in rientro alla Casa Bianca, non chieda aggiornamenti? Il buon Donald, con la sua "dialettica" senza filtri, sembra avere una memoria molto lunga per questo tipo di faccende. Dopo aver dichiarato per anni che l’Europa deve fare di più per la propria difesa, non sorprenderebbe nessuno se ritornasse sull'argomento, facendosi beffa dell'ennesima retromarcia italica.

Il 2% per la difesa è ormai più di un numero: è una questione di coerenza, di credibilità internazionale e, in fondo, anche di sopravvivenza di quella limitata autonomia politica che in 81 anni abbiamo involontariamente riconquistato. Mentre altri paesi (vedi Polonia e Regno Unito) spendono già o spenderanno a breve cifre oltre il 2,5% noi, al momento, il 2% neanche lo sfioriamo (1,58%?).

Insomma, chi glielo dice a Trump? Perché una cosa è certa: prima o poi qualcuno dovrà pur farlo ed è facile immaginare che la sua reazione sarà tutt'altro che "diplomatica". Non saranno quindi ammesse attenuanti del tipo "maggiori contributori della NATO in termini di uomini nelle missioni...".

Se la guerra si allargherà ancora - ed una locomotiva in corsa e senza freni può forse cambiare binario ma non arrestarsi di colpo - le cazziate dell'inquilino della Casa Bianca saranno l'ultimo pensiero rispetto ai conti da fare con i propri soldati, le loro famiglie e... i loro affezzionati concittadini.

Con un orizzonte di guerra, il vil denaro è uno solo degli aspetti della nostra "inadeguatezza"! E sugli altri l'impegno concreto - a partire da quello culturale (differente da quello "propagandistico") - sembra addirittura minore...