Lettera aperta al presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin

22/11/24

Caro presidente della federazione russa, ho letto con interesse le sue parole, seguite all’utilizzo di un nuovo missile ipersonico. Il suo discorso inizia con: Vorrei informare il personale militare delle Forze Armate della Federazione Russa, i cittadini del nostro Paese, i nostri amici in tutto il mondo e coloro che persistono nell'illusione che alla Russia possa essere inflitta una sconfitta strategica, degli eventi che si verificano oggi nella zona dell'operazione militare speciale, in particolare a seguito degli attacchi con armi occidentali a lungo raggio contro il nostro territorio”.

Le mie osservazioni potranno sembrarle severe, ma la invito a considerarle con attenzione.

La Russia, caro presidente, non può subire una sconfitta strategica perché questa si è già consumata il 24 febbraio 2022. Quel giorno, tutto ciò che il suo Paese aveva costruito in oltre 30 anni – pur con alti e bassi – è stato compromesso in un istante. Certo, la Russia non era più l’impero sovietico, ma neanche la vassalla che è divenuta il giorno successivo. Uso questo termine consapevolmente: di persone capaci ed intelligenti ne aveva sicuramente attorno e mi chiedo se abbiano avuto modo di avvertirla che il maldestro Occidente, con la sua trappola ucraina, avrebbe avuto un solo vero beneficiario: la Cina.

In Italia si dice “Gli amici si vedono nel momento del bisogno”, da voi credo si dica “Друг познаётся в беде” (Un amico si riconosce nelle difficoltà). Il panda è considerato un animale gentile e pacifico, lontano dall'immagine aggressiva tipica dell'orso, tuttavia oggi la guerra ci ha fornito una nuova caratteristica: quando si trova alle sue spalle ed il bestione è a terra, il tenero “amico” ne approfitta. Lei saprà meglio di noi quanto a fondo: politicamente, economicamente, industrialmente e militarmente.

Alla luce di questo, immagino leggerà anche lei con disprezzo gli appelli alla pace inviati da troppi ingenui a Pechino. Tuttavia, “operazione militare speciale” perdurante, deve sfoggiare sorrisi ed andare incontro alla mano “benevola” dell’imperatore...

Il vizio di usare la parola “operazione” risale poi ai tempi sovietici, come quando la guerra afgana segnò profondamente una vostra generazione. Allora i caduti e feriti furono appena una frazione di quelli attuali (e in un decennio!). Se vuole sostenere la tesi che state vincendo, provi ad usare il termine “guerra”. Sarà un problema giuridico e con l’opinione pubblica, ma è corretto. È opportuno farlo soprattutto oggi che ha elevato il conflitto a livello globale e che, contraddicendosi, difende l’inviolabilità del territorio russo. Globale lo è da quasi tre anni ed il territorio “russo” è regolarmente violato di fatto da quando ha annesso parte dell’Ucraina.

Caro presidente, il 24 febbraio 2024 ha innescato la terza guerra mondiale. I preparativi febbrilmente in corso al confronto globale non sono diretti contro la Russia ma di ben altra portata. Solo questo dato dovrebbe farle comprendere quanto è ed è stato usato per ben altro... La vera Guerra deve infatti ancora iniziare e ci sarà un attore drammaticamente sconfitto. Le do un indizio: non mi riferisco a lei, agli Stati Uniti o all’India.

Può ancora incidere sul costo umano della tragedia, ma - assolutamente - non sull’esito finale.

Serviranno più voci, fra pochissimi anni, per inaugurare una nuova lunga era: quelle di leader capaci di giocare a scacchi, non ad una banale dama. Gente capace di apprezzare Čechov, non più Dostoevskij.

Cordiali saluti.

Andrea Cucco

Foto: Cremlino