F-35: il primo JSF italiano volerà ad ottobre

14/06/15

Il primo F-35 realizzato fuori dagli Stati Uniti si alzerà in volo il prossimo ottobre e sarà proprio un caccia italiano. E’ quanto comunicano dalla Lockheed Martin. Dopo aver compiuto i voli di prova con l'Aeronautica Militare Italiana, l'aereo denominato AL-1 sorvolerà l'Atlantico nel primo trimestre del 2016, attraverserà il Regno Unito e l'Islanda, per dirigersi nella base Luke dell’Air Force, in Arizona.

Nella base americana i piloti italiani inizieranno l’addestramento per l’abilitazione sulla nuova piattaforma. La linea di assemblaggio finale si trova a Cameri, nel nord Italia. L’intero impianto, di proprietà del Ministero della Difesa italiano, è gestito da Finmeccanica - Alenia Aermacchi e Lockheed Martin. La struttura, unica nel suo genere al di fuori degli Stati Uniti, è stata realizzata lo scorso anno per eseguire manutenzione, riparazione, revisione ed aggiornamento dello JSF. Cameri sarà l’HUB di tutti gli F-35 schierati nel Mediterraneo.

AL-1, il primo F-35 italiano, sta attualmente subendo alcune piccole modifiche previste prima di ricevere il rivestimento finale. Quest’ultima procedura, che richiederà sei settimane di lavoro, prenderà il via il prossimo 23 giugno. Il rivestimento sarà effettuato da Alenia Aermacchi con la supervisione degli esperti della Lockheed.

La nostra presenza è essenziale – dicono dalla Lockheed – il Ministero della Difesa italiano ha esplicitamente richiesto la nostra supervisione per quella che è, a tutti gli effetti, una nuova tecnologia.

Il 20 agosto prossimo, il primo F-35 italiano inizierà le fasi di collaudo. Il software sarà caricato sul velivolo entro la prima decade di settembre. Il primo volo, secondo la Lockheed, avverrà tra la prima o la seconda settimana di ottobre.

Lockheed Martin eseguirà tre voli di prova – continuano dall’azienda americana – tuttavia poiché l’Italia non dispone di piloti abilitati, anche i successivi tre voli di prova, che in teoria spetterebbero al cliente, saranno effettuati dai piloti collaudatori della US Air Force. Sarà così per un paio di anni.

I primi due piloti JSF italiani inizieranno la formazione a settembre negli Stati Uniti. Completata questa fase, uno rimarrà negli Stati Uniti per diventare istruttore, mentre il secondo tornerà in Italia. Dopo i sei voli di prova, AL-1 ritornerà in Italia per eventuali modifiche alla fine di novembre. La prima consegna ufficiale al Ministero della Difesa italiano si svolgerà il prossimo dicembre.

In totale saranno undici gli aerei italiani che voleranno alla volta degli Stati Uniti per formare i piloti dell'Aeronautica Militare e della Marina italiana. L’addestramento per la variante STOVL avverrà presso la base Beaufort dell’Air Force, nel South Carolina.

L’Italia finora ha ordinato otto F-35A: tre a basso tasso di prima produzione (LRIP6), tre nella fase LRIP 7 e due nella LRIP 8. Gli F-35 italiani saranno 38 entro il 2020.

L’aver ordinato due aerei in Low rate initial production (fase 8), nella seconda metà dello scorso anno, ha contribuito a scongiurare l'interruzione della linea di produzione di Cameri. Lockheed Martin prevede che i negoziati ufficiali, per gli aerei nelle fasi LRIP 9 e 10, inizieranno a breve. I primi sei F-35A saranno consegnati entro l’ottobre 2016. Altri quattro nel 2017. Quattro nel 2018, sette nel 2019 e 13 nel 2010.

La produzione è di gran lunga inferiore rispetto a quella che potrebbe gestire la linea di Cameri, ma il calo è dovuto alla riduzione del numero di F-35 italiani ordinati. L'investimento da un miliardo di euro per Cameri è giustificato soltanto considerando l'intero ciclo di vita dello JSF.

Strategicamente, Cameri ha senso. Nel 2019, la linea produrrà i suoi primi JSF olandesi, secondo quanto stabilito da un accordo tra l’Olanda e l’Italia. Dei tredici velivoli realizzati nel 2020, otto saranno olandesi.

Franco Iacch

(foto: US DoD / Lockheed Martin -  in basso l'AL-1 a Cameri)