Le buone prove fornite dagli incrociatori protetti tipo “Armstrong” (Dogali e Bausan) consigliarono il ministro Brin ad affidare all’allora ingegnere capo di 1a classe del Genio Navale Edoardo Masdea la progettazione di un nuovo incrociatore protetto basato sul predetto tipo originale britannico tenendo in dovuto conto le esigenze della Marina in relazione al suo previsto impiego in missioni di protezione dei connazionali in aree distanti dalla madrepatria.
Essendo pertanto queste navi destinate a lunghe crociere, furono maggiormente curate l’abitabilità e l’autonomia (4.000 miglia a 10 nodi) con un aumento del dislocamento (2.400 t), con una diminuzione della velocità (17 nodi) e con un armamento limitato (quattro cannoni da 152 e sei da 120). In complesso queste unità si rivelarono idonee per gli scopi che avevano ispirato la loro costruzione, il servizio stazionario oltremare, mentre risultarono assolutamente inadatte al servizio di squadra per le loro scarse doti di protezione e velocità, d’altronde non previsto.
Fonte: Marina Militare