John il Boia: "Tornerò in Inghilterra". David Cameron: "Ritornerai solo da cadavere"

(di Franco Iacch)
05/10/15

“Voglio Jihadi John morto. L'ho promesso e lo ripeto. Ecco perchè ho intenzione di raddoppiare la nostra presenza SAS in Iraq al fine di eliminare per sempre questa minaccia”. Il primo ministro inglese David Cameron da Manchester, in occasione dell'annuale “Tory party conference”, ha basato il suo intervento sulla sicurezza.

“Rinforzeremo la nostra presenza SAS al fine di eliminare quanti hanno perpetrato attentati in Gran Bretagna e continuano a minare la nostra sicurezza. I nostri reparti speciali possono colpire ovunque e con efficacia estrema, ma dobbiamo supportarli con quanto di meglio possiamo offrigli ecco perchè acquisteremo una nuova flotta di 20 droni armati. Abbiamo bidogno di maggiori risorse per garantire la sorveglianza necessaria per trovare e uccidere i fanatici. Per rispondere alla minaccia terroristica dobbiamo potenziare la nostra rete di intelligence. La nostra 'Kill List' continua ad allungarsi, ma voglio la testa di Jihadi John”.

La Gran Bretagna, insieme agli Stati Uniti, utilizza gli hunter killer automatizzati per omicidi mirati. Servizi segreti americani ed inglesi aggiornano continuamente la lista degli obiettivi da eliminare con i “Mietitori”.

Ha concluso Cameron. “Noi abbiamo in servizio dieci Reaper. La nuova flotta aumenterà la nostra capacità di ricognizione ed attacco”.

Nome in codice "Dead man walking"

Il boia dello Stato Islamico, responsabile di aver decapitato diversi ostaggi stranieri risponde al nome di Mohammed Emwazi, nato nel Kuwait, ma cresciuto nella zona ovest di Londra. Emwazi, 27 anni è cresciuto in una famiglia benestante. Si è laureato presso l'Università di Westminster, con una tesi in programmazione informatica. Mohammed Emwazi ha raggiunto la Siria nel 2012 per l’indottrinamento sul campo. Pochi mesi dopo sarebbe diventato il boia, protagonista di quei video che tanto sdegno hanno provocato nell’Occidente.

La sua prima apparizione risale all'agosto dello scorso anno, quando decapitò il giornalista americano James Foley. Secondo l’analisi computerizzata effettuata sugli altri video (timbro vocale, movenze, cadenza, pulsazioni, altezza, impronte, mappatura fisiologica, colore della pelle e peso indicativo), Emwazi avrebbe poi giustiziato il giornalista americano Steven Sotloff, l’operatore umanitario britannico David Haines, il tassista inglese Alan Henning e l’operatore umanitario americano Peter Kassig. Nei suoi primi video, l'uomo appariva vestito con un abito e con un passamontagna nero che lo ricoprivano integralmente, ma non i suoi occhi e la parte superiore del naso. Fin dal primo video, il boia ha svelato alcuni indizi. Il suo marcato accento britannico, nei video in cui scherniva le potenze Occidentali prima di trucidare gli ostaggi, è stato il primo tassello del mosaico. Gli ostaggi liberati dall’Isis avrebbero riferito che gli inglesi a guardia degli occidentali rapiti in Siria erano in quattro ed erano chiamati “I Beatles”.

Emwazi fu arrestato una prima volta nel 2009, in Tanzania, dove si sarebbe recato per un safari dopo la laurea con due amici (un tedesco convertito all'Islam di nome Omar e un altro uomo, Abu Talib). In realtà, le autorità inglesi sospettavano già una sua affiliazione verso i gruppi terroristici attivi in Somalia. Atterrati presso l’aeroporto di Dar es Salaam, in Tanzania, nel maggio del 2009, sono stati arrestati dalla polizia e trattenuti una notte prima di essere espulsi. Emwazi si trasferisce poi in Kuwait, sua città natale, dove lavora per una società di computer. Ritorna a Londra almeno alte due volte prima di partire per la Siria.

Tornerà in patria ma cadavere

Il Governo inglese, alcuni mesi fa, ha incaricato la SAS di formare un team di killer con un unico scopo: portare a Londra la testa di John il Boia. Il team è composto da sessanta elementi della SAS che hanno ricevuto uno “specifico addestramento con equipaggiamento di ultima generazione” presso la base di Hereford. Il team opera in modo del tutto indipendente dalle altre squadre SAS schierate nella base segreta nel deserto dell’Iraq, gestita dall’MI6 e ritenuta inaccessibile. L’obiettivo è quello di rintracciare e monitorare i movimenti del jihadista John, intercettando ogni tipo di comunicazione in entrata ed in uscita dei terroristi che possa ricondurre alla sua posizione. Qualora John Il Boia si dovesse trovare in un paese limitrofo, i “Sessanta” sarebbero già stati autorizzati a varcare i confini pur di riportare il corpo di Jihadi John a Londra. Qualora “I Beatles” dovessero trovarsi nello stessa posizione, Gran Bretagna ed Usa sono pronte a scatenare tutta la potenza di fuoco a loro disposizione.

I “Sessanta”, infatti, non sono i soli a cercare “John”. Anche i Tier-1 americani hanno ricevuto l’ordine di eliminare la minaccia ad ogni costo, ma l’intera ‘Task Force Black’ “non vede l’ora di incontrare John. Tutte le comunicazioni e le intercettazioni di quella che è stata battezzata come l’Area-51 inglese, sono gestite dallo squadrone 264 (SAS – Signal Squadron), attrezzato con un sistema satellitare mobile. Le truppe SAS sono anche supportate dagli aerei spia 'Rivet Joint' (foto) oltre ai droni armati che sorvolano il paese h24 in missioni di ricognizione armata.L'ultima apparizione del boia risale al 26 agosto quando, spavaldo, annunciò altre decapitazioni, rivolgendosi verso la telecamera in quello che è stato ritenuto il primo video a volto scoperto di Jihadi John. E’ stato probabilmente girato vicino la città di Deir Ezzor, nel sud-est della Siria. Nonostante la qualità audio sia scarsa, Jihadi John disse chiaramente che taglierà altre teste. "Io sono Mohammed Emwazi. Presto ritornerò in Gran Bretagna con il Khalifa (il capo dello Stato islamico)”. Replica Cameron: “Tornerà in patria, ma da cadavere”

"Stiamo venendo a prendervi e non avremo pietà"

Il primo giugno scorso nelle home page dei canali segnalati dal Ministero della Difesa inglese, è comparsa soltanto una scritta ‘We’re coming to get YOU’ - ‘Stiamo venendo a prendervi’. L’operazione ‘We’re coming to get YOU’ prevede l’utilizzo di duemila uomini appartenenti a tutti i rami delle forze armate inglesi attive in Iraq “dall’Area-51”. Londra ha autorizzato tutte le missioni hunter killer, targeting leader e man hunting.

Sua Maestà così come la Casa Bianca hanno autorizzato tutte le missioni dei reparti speciali presenti in Iraq e se necessario anche in territorio siriano, così come avvenuto per il raid contro Aby Sayyaf, ritenuto uno dei maggiori finanziatori dell’organizzazione criminale.

(foto: Navy SEALs)