Siria, ufficiale: l'obiettivo degli F-15 sono i caccia russi

(di Franco Iacch)
05/11/15

“Vogliamo essere in grado di proteggere lo spazio aereo turco. E’ quello che facevamo con i missili Patriot ed è ciò che continueremo a fare con gli F-15”. E’ quanto comunicano ufficialmente dal Dipartimento della Difesa USA, confermando l’invio di 12 F-15C e sei F-15E presso la base aerea turca di Incirlik.

"Ci auguriamo che la Russia rispetti la sovranità dello spazio aereo turco. Fino a quando non lo violeranno non ci saranno problemi. Siamo certi che non ci saranno problemi”.

Lo scorso ottobre, sia la NATO che la Turchia accusarono la Russia di aver violare lo spazio aereo turco. I funzionari russi spiegarono l’accaduto come “un incidente avvenuto per le cattive condizioni atmosferiche”.

In qualità di membro della NATO, gli Stati Uniti hanno mantenuto un accordo di difesa aerea con la Turchia chiamata “Active Fence”. Pochi giorni fa, gli Stati Uniti hanno ritirato le batterie Patriot dalla Turchia ed assunto la decisione di inviare i caccia per scongiurare possibili violazioni dello spazio aereo. Il vero scopo della missione dei caccia americani era chiaro fin dall’inizio. Sotto la definizione “garantire la sicurezza degli alleati della NATO”, appariva evidente che il nemico di quella possibile violazione fossero i caccia russi.

Gli F-15, armati con otto missili aria-aria a diverso raggio, potenzieranno il confine turco-siriano, intercettando i velivoli di Damasco che, periodicamente, sconfinano in territorio di Ankara. Ma fin dall’inizio appariva assolutamente improbabile che una forza aerea del genere sarebbe stata rischierata soltanto per intercettare i malconci velivoli siriani.

Gli F-15, adesso è ufficiale, avranno il compito di scortare i bombardieri impegnati contro l’Isis in prossimità delle forze del regime siriano e degli aerei da guerra russi. Gli F-15 dell’Air Force in Turchia saranno i primi “dogfighter” puri che gli USA avranno nella Regione. Il Pentagono ha rischierato svariate piattaforme come F-22, F-16, A-10 e B-1: questi trasportano anche bombe e missili aria-terra. Gli F-15, invece, trasportano soltanto armi per il combattimento aria-aria. Da rilevare che gli F-15C non sono mai stati schierati in Afghanistan, né in Iraq. La guerra in Siria è diversa.

Il 12 ottobre scorso i russi hanno schierato in Siria una forza di caccia intercettori Sukhoi Su-30 per scortare tutti i velivoli impegnati nella Repubblica Araba. I russi, nel comunicato ufficiale, parlarono del caccia intercettore e non della sua variante ‘M’, che svolge anche il compito di cacciabombardiere di precisione. Dal Cremlino ribadivano l’esigenza di scortare i bombardieri, ma già allora ci chiedevamo contro quali nemici. Appariva evidente che gli avversari sarebbero stati gli aerei della coalizione, non di certo lo Stato islamico che, come sappiamo, al massimo possiede droni commerciali e qualche elicottero (ovviamente trafugato alle truppe lealiste).

Ritirando la USS Theodore Roosevelt dal Golfo Persico, gli Stati Uniti non dispongono più dei 65 aerei da combattimento che fino alla fine dello scorso settembre, partecipavano ai raid in Siria ed Iraq. I caccia intercettori russi, fino ad oggi, erano dominatori del cielo (anche se di fatto non esiste una no-fly-zone).

L’arrivo degli F-15, cambierà per l’ennesima volta lo scenario siriano: il loro unico obiettivo sono i caccia russi.

(foto: US Air Force / Boeing)