Milioni di americani, sabato scorso, dalla California all'Arizona hanno pubblicato foto e dichiarato di aver visto una luce bianca solcare il cielo ad altissima velocità. La parola “UFO”, per quell’oggetto volante non identificato, con tanto di hashtag ha fatto il giro del mondo. Il problema è che quello fotografato sabato scorso non è un vettore alieno, ma un sistema missilistico terrestre sperimentale sublanciato: il Trident II (D5).
Secondo un protocollo tra militari ed organizzazioni civili, tutti i test (compresi quelli segreti) dovrebbero essere comunicati per garantire, per esempio alle linee aere civili, l’incolumità di quanto si potrebbero ritrovare, loro malgrado ed inconsciamente, al centro di un programma militare. Questi protocolli di sicurezza, però, non sempre sono rispettati ed il motivo è semplice: scongiurare lo spionaggio nemico che, in teoria, conoscendo ora e luogo di lancio di un vettore, potrebbe fornire preziosi dati.
La misteriosa scia luminosa bianca che ha solcato il cielo americano, ha generato un vero e proprio tumulto sui social, per quello che per molti è stato definita come “l'ennesima prova della presenza di altre forme di vita fuori dal sistema terrestre”. Ed i militari, negli anni, non hanno fatto altro che incentivare tale teoria, fornendo false o ambigue informazioni: il tutto per camuffare test segreti in sviluppo, molti dei quali resteranno tali (e finanziati con denaro pubblico). Mondo civile che ignorerà per sempre la loro esistenza, considerando che solo il 5% dei prototipi testati divengono vettori operativi.
Il Trident-II, se fosse stato lanciato dinanzi occhi indiscreti, avrebbe potuto fornire informazioni preziose, magari ad un sottomarino russo posizionato nel Pacifico. Traiettoria, velocità, emissioni elettromagnetiche ed altre caratteristiche fornite in tempo reale avrebbero potrebbe determinare anche le potenziali vulnerabilità del nuovo sistema (specialmente nella fase di spinta). Nonostante la spiegazione ufficiale della US Navy, in molti credono che quello visto nel cielo e che in teoria rispetterebbe la fisica terrestre (e ci si chiede il perché un’astronave aliena dovrebbe piegarsi alle nostre leggi, considerando la tecnologia superiore), sia un UFO. E per i militari è meglio cosi.
Ricordiamo che il divario tra la tecnologia in possesso dei militari e quella nota ai civili è di 30/40 anni (mamma mamma, ho visto un UFO).