01/07/2014 - Ha preso il via la più imponente caccia all’uomo mai condotta da Israele nella regione medio orientale. I servizi segreti israeliani hanno diramato l’ordine di trovare ad ogni costo le due figure chiave del rapimento e dell’uccisione dei tre giovani israeliani trovati cadavere ieri sera, attivando numerose cellule indipendenti dentro e fuori i confini nazionali.
Vivi o morti, adesso non importa più
I ricercati: il fabbro Ammar Muhammad Abu Eisha, 33 anni ed il barbiere Marwan al-Qawasmeh, di 29 anni, sono scomparsi dalle loro abitazioni (rase al suolo poche ore fa) la notte del 12 giugno e non sono stati più visti da allora.
Marwan al-Qawasmeh
Figura già nota ai servizi segreti di Israele, al-Qawasmeh è stato più volte arrestato per i suoi crimini come componente dell'organizzazione terroristica Hamas. Fu imprigionato per la prima volta all'età di 18 anni e trascorse dieci mesi in carcere. al-Qawasmeh, venne poi trattenuto da Israele in altre quattro occasioni. Nel 2010, data dell’ultimo arresto, al-Qawasmeh, ha confessato di essere stato reclutato dall’ala militare di Hamas per operare all’interno dell'organizzazione di Hebron. Nel 2009 al-Qawasmeh ha partecipato all’addestramento militare in uno dei campi di Hamas, ha provato ad ottenere materiali esplosivi ed ha aiutato l'organizzazione terroristica nel reclutare nuovi agenti. In risposta a queste azioni, Israele ha detenuto in arresto al-Qawasmeh fino a marzo del 2012.
Ammar Muhammad Abu Eisha
E' stato arrestato per la prima volta nel novembre del 2005. Rilasciato nel giugno del 2006, fu arrestato meno di un anno dopo. Nel novembre 2005, il fratello di Abu Eisha è stato ucciso mentre tentava di lanciare un ordigno esplosivo contro i soldati dell'IDF. Le autorità israeliane hanno arrestato suo padre diverse volte per una serie di attività terroristiche.
I corpi dei tre sfortunati ragazzi sono stati rinvenuti ieri sera, da un gruppo di volontari e membri dell’esercito impegnati nell’operazione “Brother’s Keeper”. E’ stato uno dei volontari ad aver notato qualcosa di strano in un cespuglio. I corpi erano coperti parzialmente da alcune rocce.
Il macabro ritrovamento è avvenuto nei pressi del villaggio di Halhul, a nord di Hebron. La macabra notizia è stata diramata ieri sera con un tweet postato alle 18,46 ora italiana dalla televisione Al Arabiya.
I corpi sono stati riconosciuti dai familiari delle vittime. Il nonno di Naftali Fraenkel, sopravvissuto all’olocausto, novantenne, è stato colto da malore. I familiari raccontano che è come se fosse ritornato con la mente alla seconda guerra mondiale ed alle atrocità dei nazisti.
Questa notte, intanto, si è svolta una riunione d’emergenza del governo israeliano per valutare la possibile risposta. Lo stato d’allerta è di “Pronti al combattimento” per tutte le forze armate. La dimensione di questo attacco potrebbe innescare un effetto domino sull’intera Regione. In Israele, intanto, cresce la fame di vendetta.
Pagheranno pesantemente la loro morte – ha detto pochi minuti dopo aver appreso la notizia dallo Shin Bet, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – sono stati assassinati da bestie feroci ed a sangue freddo. Hamas pagherà.
Colpiremo i terroristi senza pietà, ha aggiunto il ministro dell’edilizia Uri Ariel mentre il vice ministro della Difesa ha invocato una massiccia campagna militare “volta a spazzare via dalla faccia della terra ogni struttura di Hamas”. Pagherete un prezzo pesantissimo – commenta Il ministro delle Finanze Yair Lapid - Hamas è responsabile.
Ancora più duro Il ministro della Difesa Moshe Ya'alon. Sappiamo come regolare i conti, lo sappiamo fare meglio di tutti.
Sono stati 18 giorni terribili – ha concluso commosso il presidente Shimon Peres – ora che ci hanno strappato i nostri meravigliosi ragazzi, saremo più decisi e determinati nel trovare e punire i colpevoli.
La Casa Bianca segue con preoccupazione l’evolversi della vicenda mentre per tutta la notte si sono verificati violenti scontri nella zona di Halchlul, totalmente isolata dalle truppe israeliane. Il presidente Obama ha definito le uccisioni dei ragazzi "un insensato atto di terrore".
Eyal Yifrah di 19 anni e Gilad Shaar e Naftali Frenkel di 16 anni, scomparsi il 12 giugno scorso, nel Gush Etzion, vicino a Betlemme, a nord di Hebron, sono stati uccisi a sangue freddo. Erano studenti di una scuola religiosa in un insediamento ebraico in Cisgiordania. Saranno sepolti questo pomeriggio alle 17. E’ la prima volta che nella stessa azione sono stati rapiti ed uccisi tre civili. Il mondo intero, nelle ultime ore, si era stretto attorno ad Israele per chiedere il rilascio dei tre giovani.
Adesso i corpi senza vita scateneranno la risposta armata di Israele.
Forse era solo questo il fine dei terroristi, scatenare una guerra in Medio Oriente?
“…siamo stati rapiti, aiutateci!”
Questo l’ultima telefonata di uno dei tre ragazzi, pochi minuti dopo essere stati rapiti dai terroristi, alla polizia. Inizialmente a questo messaggio non è stata data importanza, perché considerato uno scherzo. Si sarebbero perse ore preziose nella ricerca dei tre giovani iniziata soltanto venerdì mattina, dieci ore dopo il rapimento. Pochi minuti dopo la telefonata, avvenuta alle 22,25, i ragazzi avrebbero perso la vita.
“Ti amiamo figlio mio e ti riporteremo a casa”
Milioni di persone in tutto il mondo, hanno ascoltato lo straziante appello della madre di Naftali Frankel, durante i 18 giorni di prigionia. Soltanto ieri si è scoperto che i ragazzi hanno perso la vita giovedì notte, cioè poche ore dopo la loro scomparsa.
“Noi non abbiamo fatto nulla, se attaccano si apriranno le porte dell’inferno”
Ogni membro di Hamas, ogni struttura di Hamas, ogni istituzione di Hamas è ormai un obiettivo militare israeliano. Sarebbe corretto rilevare che l’aeronautica militare israeliana è la seconda flotta aerea più potente del pianeta, con una capacità di targeting inferiore soltanto a quella degli Stati Uniti.
Il nuovo governo palestinese, che controlla il 38 per cento della Cisgiordania, ha respinto le accuse, affermando che i ragazzi sono scomparsi in un territorio controllato dagli israeliani. Hanno inventato l’omicidio dei ragazzi – ha detto il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri – come pretesto per attaccarci. Respingiamo tutte le accuse, ma sapremo come difenderci. La versione israeliana dei fatti non è ammissibile.
“Dovete intervenire per calmare Israele”
Hamas non ha rivendicato il rapimento dei tre ragazzi, ma ha lodato pubblicamente l’episodio (vedi articolo). In molti, nei giorni scorsi, sono scesi per strada, lodando il gesto, distribuendo dolci ed inneggiando ad altre azioni simili. La sbruffoneria di Hamas, adesso, sembra essersi calmata.
Avevamo offerto anche aiuto nelle ricerche - ha commentato poche ore fa il presidente dell'autorità palestinese Mahmoud Abbas - USA e UE devono intervenire per impedire ad Israele di rispondere con la forza all'assassinio di tre adolescenti.
La piazza Rabin di Tel Aviv è un continuo susseguirsi di pianti ed urla.
Franco Iacch