"Yellow submarine"

(di Giuseppe Calabrese)
06/06/14

Monto di guardia una domenica mattina all'Ufficio Operativo di Maridipart Napoli ...sto narrando della preistoria. Il collega smontante mi informa che in testa al molo della base navale è ormeggiato un sottomarino nucleare americano arrivato la sera precedente e mi comunica che un certo numero di volte al giorno una motobarca partirà dalla Base Navale con a bordo un sottufficiale il quale, munito di un aggeggio da immergere nell'acqua mentre la motobarca gira intorno al sottomarino, dovrà leggere alcuni valori riportati su un altro aggeggio collegato al primo.

Una volta rientrato, il sottufficiale comunicherà all'Operativo i valori letti, che dovranno essere riportati sul registro che il collega mi indica.

Trascritti i valori sul registro, non c'è da fare altro. Se l'addetto ai rilievi dovesse segnalare che i valori sono oltre un certo limite - continua il collega - c'è nel registro l'elenco di una serie di persone da informare. Al resto ci penseranno loro.

Tutto lineare, no? Ma siamo a Napoli.

Dopo un'ora circa arriva una telefonata

"Pronto, parlo con l'ufficio operativo?"

"Sì, sono l'ufficiale di servizio"

"Buongiorno, signor ufficiale, sono il sergente X. Volevo dirvi (il "voi" a Napoli è una consuetudine d'obbligo) che sostituisco capo Y che ieri ha detto al comandante che stamattina aveva un impegno (...capirai, è domenica, giornata normalmente densa di impegni...) e allora il comandante ha autorizzato la sostituzione. Stiamo andando con la motobarca a fare i controlli intorno al sottomarino americano"

"Va bene, sergente, ci sentiamo al suo rientro" gli rispondo violando la consuetudine ed usando il "lei".

"D'accordo...però, signor ufficiale..."

"Che c'è?"

"No, niente...solo che i' vulesse proprio sape' come hanno fatto questi qua a arriva' dall'America cu' 'stu coso giallo piccerillo piccerillo" (sottotitoli per i non partenopei: "con questo affare giallo piccolino piccolino").

Con uno strappo al regolamento passo al "tu" unilaterale ed alla lingua partenopea.

"Serge', ma di quale coso giallo e piccerillo stai parlanno?"

"Eh, signor ufficiale, d' 'o sommergibile americano"

"Ma pecché, è giallo?"

"Eh!"

"E pure piccerillo?"

"Eh, quello pare 'na pazziella " (leggasi "un giocattolo" )

Un sottomarino americano giallo e piccolino!!?? Passi per le ridotte dimensioni...forse sarà 'na cosa sperimentale, che ne so...ma pure giallo? Generalmente sono neri...è pur vero che una volta ho visto un film americano su un sommergibile rosa...ma che c'entra, era un film comico...è anche vero che i Beatles proprio su un sommergibile giallo ci hanno fatto una canzone...vabbe', ma non penso che possano aver ispirato gli americani a dipingere di giallo un sottomarino...no, c'è qualcosa che non va.

"Ma insomma... se ho capito bene... mi stai dicendo che in testa al molo ci sta 'nu sottomarino americano giallo e piccerillo?"

"Eh, ma non in testa al molo, questo sta dentro la base navale"

"E allora in testa al molo che ce sta?"

"E io che ne saccio? (leggasi "cosa posso saperne?") Da qua non si vede. E poi...che ci andavo a fare in testa al molo se devo fare i controlli al sottomarino che sta dentro alla base navale?"

Certo, stando così le cose anche lui ha ragione... ma allora vuoi vedere che mo' chi ha torto sono io? Avrò capito male le consegne? Il mio collega s'è sbagliato?

Appare opportuno qualche approfondimento.

"Serge' ma la bandiera è quella americana? E l'equipaggio come sta vestito?"

"Signor ufficiale, questo la bandiera non la tiene e l'equipaggio non ci sta. Qua sembra come se stesse tutto chiuso, tutto spento...non si sente manco un rumore"

Provo ad acquisire altri elementi di informazione.

"Serge', ma su questo sottomarino giallo nun ce sta nisciuna scritta?...che so, il nome...un numero...qualcosa..."

" Niente, signor ufficiale. Però se aspettate un momento sta passando Capo K, un amico mio che fa servizio alla base navale...mo' gli chiedo se sa qualcosa di più preciso"

"E va 'bbuo'...e chiedi...io aspetto in linea" rispondo, rassegnato al fatto che il ricorso all'usanza partenopea del "mo' domando a 'n'amico mio che 'o 'ssape" ("ora chiedo ad un mio amico che è sempre ben informato") sembra essere necessario per meglio chiarire persino le consegne per l'ufficiale di guardia all'operativo.

Passa qualche minuto mentre sento nella cornetta voci ovattate... chiaramente ha tappato il microfono con la mano, ma non tanto da non farmi capire che è in corso un conciliabolo fitto, sommesso ed articolato.

Poi, finalmente, la voce del sergente che sembra un po' esitante.

"Pronto, signor ufficiale... siete sempre in linea?"

"Sì, pronto, sto 'ccà...e allora?

"No, niente, signor ufficiale, tutto risolto, ora andiamo con la motobarca in testa al molo dove sta 'o sottomarino americano"

"Ah! in testa al molo, mo'?..e no, serge'...'nu mumento...e allora chillu coso giallo e piccerillo che sta dentro alla base navale?"

E così scopro dalla viva ed imbarazzata voce del sergente che le consegne, ricevute dall'impegnatissimo Capo Y, gli erano state comunicate, ad occhio e croce, in questi termini: "Vedi che ci dovrebbe sta' 'nu sottomarino americano in porto. Tu cinque volte al giorno piglia 'a motobarca, vai là, mietti 'stu coso dint'all'acqua (leggasi "immergi la sonda"), qua sopra leggi che cosa dice e poi lo dici all'operativo".

Non gli aveva detto, però, che il sottomarino americano era in testa al molo e così il sergente si stava approntando ad effettuare chissà quali misurazioni intorno ad una specie di batiscafo ("giallo e piccerillo", per l'appunto) di una ditta specializzata in lavori sottomarini, ormeggiato nella base navale.

La decenza sconsiglia di trascrivere la mia articolata esclamazione "in lingua" seguita ai chiarimenti ricevuti.

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