Cominciamo un secondo giro di incontri con i rappresentanti sindacali delle singole forze armate.
Ricordiamo che la riforma delle rappresentanze militari non è dipesa da un capriccio o da un partito (tantomeno da questo giornale...), ma dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU).
La sentenza chiave in questo contesto è stata la sentenza della CEDU nel caso "Matelly v. France" (2014): ha stabilito che il divieto assoluto per i militari di costituire o aderire a sindacati è una violazione dell'articolo 11 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, che garantisce la libertà di associazione.
Questa decisione ha influenzato le normative e le sentenze in vari Paesi europei, inclusa l'Italia, portando alla sentenza della Corte Costituzionale italiana del 2018 che ha aperto la strada alla costituzione di sindacati militari.
Dura lex sed lex dunque.
Ma come procede il "rodaggio" in forza armata del nuovo sistema?
Per un aggiornamento, abbiamo invitato giovedì 13 giugno alle 19.00 i rappresentanti della Marina Militare: SINAM, SIM MM, USMIA.
Vi aspettiamo!