Al mondo sottomarino ci si è avvicinati, in poco più di un secolo, per: esplorazione scientifica, necessità (per molto tempo "recuperi" e più di recente "attività economiche", collegamenti, ...), turismo/spettacolo. In ogni caso "attività rischiose".
Il rischio è sempre stato percepito poco o sottovalutato da quando la subacquea è divenuta attività di massa e di moda.
Con una breve digressione, in merito al TITAN, cercheremo di rispondere ad un punto fondamentale: non quanto fosse "sicuro" il mezzo, ma "perché".
Quale disprezzo per la vita bisogna avere, per infilarsi in una capsula d’acciaio lunga 5 metri, farsi sigillare al suo interno, e immergersi nel buio più assoluto, con temperature esterne vicine allo zero, impossibilitati a comunicare con il mondo, sapendo di avere una riserva di ossigeno di sole 90 ore? Per poter dire agli amici “ho visto il relitto del Titanic”?
Non faremo solamente un discorso di "buon senso" ma un richiamo alla "legge di Murphy": mai lasciare nulla al caso ed individuare per tempo i pericoli.
Nella puntata di giovedì 29 giugno alle 21.00 avremo come ospiti:
- ing. Stefano Brizzolara (professore in Ing. Navale e dell'Oceano nel dipartimento di Ing. Aerospazione e dell'Oceano al Virginia Tech, e co-direttore del Virginia Tech Center for Marine Autonomy and Robotics)
- amm. Massimo Vianello (ufficiale di stato maggiore in congedo, specializzato in contromisure mine)
- ing. Gian Carlo Poddighe (già ufficiale del genio navale e manager industriale con esperienza in JV internazionali)
Vi aspettiamo!
Immagine: OceanGate